
Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino (foto Germogli)
Sesto Fiorentino (Firenze), 26 giugno 2025 – Stop alla vendita di farmaci, parafarmaci, attrezzature mediche e preparati cosmetici prodotti da aziende israeliane in tutte le farmacie comunali di Sesto Fiorentino.
Azienda Farmacie e Servizi (Afs), partecipata al 100% dal Comune di Sesto Fiorentino e proprietaria di otto farmacie sul territorio, ha accolto l’invito contenuto nella delibera approvata dalla Giunta per aderire alle campagne di boicottaggio dei prodotti realizzati da aziende israeliane o a capitale israeliano. La stessa delibera sancisce anche l’interruzione di ogni forma di relazione istituzionale tra l’amministrazione comunale e i rappresentanti del governo israeliano.
Afs ha disposto la sospensione degli accordi commerciali in essere con i fornitori a partire dal 1 luglio. Tuttavia, specifica una nota, “saranno sempre resi disponibili i farmaci prescritti in maniera specifica; per tutti gli altri prodotti saranno proposte alternative equivalenti in coerenza con lo spirito dell’iniziativa”.
“Gli sviluppi degli ultimi giorni, con l’aggressione di Israele all’Iran in spregio al diritto internazionale, hanno relegato in secondo piano quanto sta continuando ad accadere a Gaza, dove ogni giorno si muore sotto le bombe o uccisi nel tentativo di ottenere un po’ di cibo – afferma il sindaco Lorenzo Falchi – Il governo di Netanyahu, con il silenzio complice di buona parte dell’Occidente, sta portando avanti il suo progetto di sostituzione etnica, un disegno sfacciatamente disumano e criminale. Come amministrazione comunale vogliamo fare la nostra parte, mobilitandoci e aderendo alle campagne di boicottaggio lanciate a livello internazionale per colpire Israele e il suo governo dal punto di vista economico, l’unico ambito che sembra ormai contare in questa fase di relazioni internazionali basate solo sull’affarismo trumpiano. Sappiamo bene che si tratta di una goccia nel mare, ma sarebbe inaccettabile rimanere immobili e rinunciare a muovere le leve che, nel nostro piccolo, possono gettare un seme di cambiamento”.