
La linea ferroviaria Firenze-Roma sotto la quale passerà il sottopasso
Sarà il nodo del ferro più denso di Firenze. Da una parte i quattro fasci di binari della linea ferroviaria Firenze-Roma e il quinto che allaccia Campo di Marte a San Marco Vecchio. Più a sud il doppio tunnel dell’Alta Velocità, oggi in costruzione. Sopra, il caro vecchio cavalcavia che traghetta le auto alle Cure. Ma a trasformare la porta d’accesso delle Cure in un nervo d’acciaio della mobilità, sarà l’opera più grossa del progetto definitivo della linea Libertà-Rovezzano, approvato da Palazzo Vecchio: il tunnel della tramvia. La fase del progetto esecutivo che stabilirà il ’come’ e il ’quanto’ ancora deve iniziare, ma dalle carte finora presentate dal Comune si capisce già l’identikit dell’opera.
Prima di tutto: il tunnel, come annunciato, avrà due binari. La proposta del binario singolo avanzata da Palazzo Vecchio per salvare 22 alberi del viale, nel corso del carteggio che ha visto finora 25 consegne di progetto, è stata bocciata dal ministero: troppo pericolosa. Dunque due binari. Le rampe di accesso, con un inclinazione massima del 6% saranno al centro sia di viale Don Minzoni che di viale dei Mille. Sirio le percorrerà, iniziando la discesa all’altezza di via Masaccio e, (sull’altro lato di via Passavanti) e infilerà nel tratto ipogeo. Qui si troverà ad affrontare una curva. E sopra? Le quattro corsie per le auto oggi nella parte finale di viale Don Minzoni saranno solo due. Una su entrambi i lati del tunnel. La direzione obbligata per le auto sarà piazza delle Cure.
Capitolo verde: sul lato est del viale non sarà possibile mantenere le alberature esistenti, che saranno abbattute e sostituite con delle nuove, piantate a pochi metri. Si tratta dell’unico modo, secondo il progetto definitivo, per mantenere una corsia idonea ai mezzi pesanti in entrambe le direzioni. Ora, la parte più spettacolare dei futuri lavori: parte della pancia quadrata del sottopasso, il cosiddetto monolite, verrà realizzata in superficie su viale Don Minzoni.
Il motivo? Impossibile interrompere la circolazione dei treni, scavando al di sotto dei binari della linea Firenze-Roma. Per questo, una volta terminata, sarà spinta con dei martinetti idraulici proprio sotto i binari, nel cuore del sottopasso. L’operazione sarà delicata: la cosiddetta ‘camera di spinta’, cioè la struttura sotterranea dove sarà realizzato il monolite ha un ingombro maggiore rispetto alle rampe. Questo, nel tratto di discesa, porterà all’abbattimento di parte del filare di alberi su entrambi i lati del viale. Le rampe infileranno sottoterra, ma all’altezza del civico 58 di viale Don Minzoni avranno già raggiunto la profondità massima. Sopra, il piano stradale sarà continuo fra i due fronti dei palazzi. I pedoni potranno così attraversarlo a raso da parte a parte della carreggiata. La rivoluzione viabilità riguarderà anche viale dei Mille. Oggi il tratto iniziale del viale riceve auto sia da via Faentina che dal cavalcavia delle Cure.
Con l’arrivo della rampa del tunnel, le corsie si ridurranno a due, una a nord e una a sud, a cavallo del sottopasso. Entrambe in direzione stadio. Quella a nord permetterà l’accesso su via Passavanti per poi proseguire su viale Volta e piazza delle Cure. Quella sud verrà utilizzata per la direzione stadio e ponte al Pino. L’ingresso su viale dei Mille, provenendo dalla rotonda delle Cure in linea con viale Volta sarà possibile attraverso l’attuale corsia autobus, che verrà invertita di senso, per confluire quasi frontalmente con lo sbocco del Cavalcavia. Un nuovo semaforo governerà lo snodo, evitando l’ingresso contemporaneo su viale dei Mille dei veicoli da piazza delle Cure e dal cavalcavia. Ma ancora la rivoluzione è lontana. Intano però Palazzo Vecchio si è portato avanti. Nei giorni scorsi ha affidato a Tram Spa una commessa da oltre 12 milioni di euro per fornire i primi tre Sirio ibridi alimentati a batteria. Gli stessi che poi transiteranno sulla linea Libertà-Rovezzano per una flotta totale di 14.
Claudio Capanni