
Solidarietà al popolo di Gaza. Poi il sogno: "Un musical su Vespucci". Ricordo commosso dei genitori
Lui così informale e scanzonato, si è commosso per ben tre volte durante la cerimonia ufficiale di consegna del Pegaso d’oro della Regione Toscana, dalle mani del presidente Eugenio Giani.
Il cortonese Lorenzo Cherubini, per tutti soprattutto Jovanotti, ieri si è portato via il premio con una promessa: tornare presto per realizzare un musical dedicato ad Amerigo Vespucci. "È un sogno che ho da tanto tempo - ha raccontato Jovanotti – perché Vespucci rappresenta l’idea dello scopritore di nuovi mondi, il primo a capire che quelle non erano le Indie, il Cipango, ma un posto che non era ancora mappato. È una figura molto moderna, sebbene sia un uomo del Rinascimento, però il Rinascimento non finisce mai, no? Non si finisce mai di rinascere. Il presidente Giani mi farà da consulente".
Ma quella di ieri è stata anche l’occasione per lanciare un messaggio di pace, inviando un "buon vento" alla Global Sumud Flotilla. Nel rinnovare la sua solidarietà al popolo di Gaza, l’artista ha invocato il cessate il fuoco e una tregua che apra la possibilità a una futura convivenza pacifica in quella terra. "La mia è una speranza, come dire, disperata - ha proseguito. Però ogni iniziativa come questa, che è una grande iniziativa, mi trova non solo favorevole, ma anche sostenitore in ogni modo possibile". Da qui l’appello "al nostro governo, ai governi europei di mobilitarsi il più possibile, per fermare questa cosa che sta accadendo sotto i nostri occhi, e che ci fa sentire così male, così disperati, così addolorati".
E’ stata la capo di Gabinetto del presidente della Regione Toscana, Cristina Manetti, a illustrare le motivazioni per l’assegnazione della massima onorificenza della Regione: "Lorenzo Cherubini-Jovanotti si è sempre distinto per le sue qualità di artista generoso e poliedrico, innovatore della musica italiana. In questo modo ha saputo portare anche la Toscana nel mondo, raccontandola con orgoglio nei suoi concerti, nelle interviste e persino nei testi delle sue canzoni. La sua arte, sempre in movimento, in continua ricerca, vive di contaminazioni, di incontri, di dialoghi con le persone e con le realtà del pianeta e che anche grazie a lui la Toscana si conferma una terra che cerca, che accoglie, che costruisce ponti e non muri".
La commozione di Jovanotti è arrivata al ricordo della sua infanzia a Cortona, dov’è tornato a vivere con la famiglia: "Mio babbo era un uomo molto formale - ha concluso -, avrebbe amato un’occasione così istituzionale, mentre non ho mai avuto un atteggiamento protocollare. Lui sarebbe stato orgoglioso, e anche la mia mamma. Mi dispiace che non ci siano".