
Capolista del Pd, presidente uscente della commissione cultura, Cristina Giachi è pronta per una nuova sfida e "siamo tutti pronti....
Capolista del Pd, presidente uscente della commissione cultura, Cristina Giachi è pronta per una nuova sfida e "siamo tutti pronti. Possiamo diventare la prima regione in Italia del centrosinistra come percentuale di voti e un test a livello nazionale per la nostra segretaria Schlein, in vista delle politiche". Sicura del successo di Giani? "Dico che è obiettivo raggiungibile. E speriamo di vedere tante persone al voto. C’è una frase di Ocasio Cortez che mi piace: ‘I cinici ci dicono che un solo voto non può cambiare nulla, ma quello che non ti dicono è che nulla può cambiare senza un voto’. E dunque tutti a votare".
Ma come farete a resistere con la coalizione ampia? Tante anime, visioni diverse, dall’aeroporto alla multiutility. "Sì ma la coalizione reggerà. Dobbiamo lavorare sui tanti temi che ci sono e non metterli sotto il tappeto. Sarebbe un problema. Il campo largo poi dovrà tener conto delle specificità del suo interno e dei rapporti di forza che si creeranno dopo il voto. Sull’aeroporto non ho dubbi: sono favorevole, è necessario migliorare la vita di circa 50.000 fiorentini".
C’è qualcosa da cambiare rispetto agli ultimi cinque anni di governo? "C’è da lavorare su questa pluralità, sulla necessità di trovare linee di intervento e convergenze forti per il bene dei nostri cittadini. Dobbiamo spiegare alle persone le ragioni del nostro stare insieme. Ma ripeto: tranquilli, il campo largo reggerà".
Giachi capolista: cosa pensa? "Mi onora ma devo comunque prendere tante preferenze. Mi ha fatto molto piacere. Sento tutta la responsabilità e l’impegno". E del listino bloccato cosa pensa? "In politica sono scenari normali". Comunque il Pd in Consiglio avrà meno posti a disposizione. "Sì, è matematico". Dunque ci sarà forte concorrenza? Anche tra lei e Vannucci, altro consigliere uscente? "No. Ognuno deve fare il proprio risultato e fa parte del nostro lavoro ma chi parla di poca armonia sbaglia di grosso. So che lei sta pensando al caso di Prato. Ma quello è un fatto singolare, che non fa scuola. Le persone fanno la differenza, la qualità umana fa la differenza. E sulla nostra io ci metto la mano sul fuoco".
Parte ora la vera campagna elettorale, la sua principale proposta? "Fare una casa della cultura in ogni Comune toscano. Vorrei un presidio culturale, che sia una biblioteca o una sala lettura. Vorrei che in ogni luogo ci fosse una casa della cultura. Anche il presidente Giani ci tiene tantissimo".
Niccolò Gramigni