
Respinta la richiesta di accesso agli atti del comitato: "Serve un incontro". Il sindaco: "Ora va molto meglio"
Il consiglio comunale di Firenzuola all’unanimità – centrodestra e centrosinistra insieme – avevano chiesto che, pur progressivamente, si chiudesse il Centro di accoglienza immigrati da alcuni anni presente nella frazione di San Pellegrino. La richiesta non è stata recepita dalla Prefettura di Firenze visto che questa ha confermato la gestione del centro alla società Valori Solidali – legata alla Misericordia di Firenze -, con una convenzione fino al 31 dicembre 2025, per un numero complessivo di 50 posti, a un costo di 33 euro pro capite al giorno.
La notizia della proroga però, in generale, non ha suscitato a Firenzuola particolari levate di scudi. Nella frazione qualche voce critica rimane. Come quella di Simona Rensi, del comitato Cittadini di San Pellegrino che aveva avanzato alla Prefettura una richiesta di accesso agli atti per verificare "l’idoneità, capienza e compatibilità della struttura sede dell’Albergo Ristorante Jolanda, adibito a Cas". E dopo il diniego della Prefettura si è rivolta perfino alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche questa ha negato l’accesso. "Volevamo capire le motivazioni per cui il Cas è stato autorizzato e si son messe 60 persone in un paese così piccolo, e capire se tutto era stato fatto in maniera corretta", spiegano dal comitato che torna a chiedere al sindaco un incontro per affrontare la questione. L’assessore Andrea Brunetti, anche lui di San Pellegrino, riconosce però che la presenza degli immigrati non ha provocato problemi di alcun genere. "C’erano timori, è vero, ma non è accaduto niente di particolare. I ragazzi sono tutti tranquilli, alcuni hanno trovato lavoro qui, ed è un pezzo che non vengono più i carabinieri. In generale la frazione ha accettato questa presenza". Lo sottolinea pure il sindaco di Firenzuola Giampaolo Buti: "La gestione di Valori Solidali si è mostrata più attenta e presente rispetto alle precedenti gestione. Nell’affidamento della gestione da parte della Prefettura si fissa il tetto massimo di ospiti a cinquanta, e conto che questo limite sia mantenuto. Diversi ospiti del Cas hanno trovato impiego nelle cooperative incaricate della pulizia del Rovigo e alcuni sono diventati volontari alla Misericordia. Riguardo alla richiesta di progressiva chiusura del Cas la manteniamo: la comunità di San Pellegrino è piccola e troppo lontana dai servizi". Nel peridio di maggior affluenza la struttura accoglieva 75 ospiti, a fine luglio il numero si è abbassato a 56 come comunicato da Valori Solidali.
Quattro ragazzi ospiti del Cas ora fanno servizio in ambulanza: "A detta dei formatori – dice Debora Righini, governatore della Misericordia – sono stati davvero bravi e motivati, hanno preso il livello avanzato, studiando in modo molto serio. Uno di loro quando non ha compiti da svolgere si ferma nella nostra sala, a leggere La Nazione, vuole imparare bene la lingua. E un ruolo importante lo hanno avuto i volontari della scuola di alfabetizzazione in biblioteca. Hanno dato loro una grossa mano nell’integrazione".