
Nella foto il segretario provinciale di Rifondazione comunista Loriano Checcucci eletto nel marzo scorso
Secchi. Scope. Cenci. Disinfettante. Sacchi di roba da buttare o portare via. La sede di Rifondazione comunista in via Mentana, lentamente, sta cambiando aspetto. A pulire i locali dove dal novembre scorso hanno trovato riparo decine e decine di migranti sono anche alcuni richiedenti asilo che hanno vissuto fra quelle quattro mura in attesa di una sistemazione. Che non è ancora arrivata. "Abbiamo fatto la nostra parte, adesso tocca alle istituzioni", dice il segretario provinciale di Rifondazione Loriano Checcucci eletto all’unanimità nel marzo scorso.
In via Mentana non potevano più restare.
"Sono rimasti qui sette mesi. L’agibilità del luogo è stata fortemente compromessa. Serviranno investimenti da parte dei militanti per rimetterla a posto. L’obiettivo è di fare in autunno una re-inaugurazione della federazione, tanti anni dopo l’apertura, una volta sistemati i locali che intendiamo organizzare per favorire la socialità di chi desidera frequentarli".
Una decisione, quella di accogliere i migranti che erano per strada, una cinquantina di persone, di cui non vi pentite.
"Certo che no. E’ stata assunta peraltro all’unanimità. In un batter d’occhio, senza esitazioni, decidemmo che non era possibile far passare l’inverno all’aperto ai richiedenti asilo. Il nostro è stato un gesto umanitario temporaneo, ma adesso servono decisioni politiche. Atti delle istituzioni a ciò preposte".
Rifondazione aveva chiesto un incontro con la prefettura per la sistemazione dei richiedenti asilo.
"Si è svolto il 15 maggio scorso"
In quel momento però erano soltanto in cinque ad usufruire della sede di via Mentana.
"Esatto, questo il numero che abbiamo comunicato alla prefettura in quella circostanza. A noi risultava che ci fossero otto persone, di cui tre lavoravano nella zona di Colle, a loro serviva un aiuto semmai nella ricerca di un alloggio. Per gli altri occorreva invece una soluzione. C’è stata un’apertura, in tale circostanza, che abbiamo apprezzato. Ferme restando le critiche, di Rifondazione e anche di altri, rispetto alla gestione generale del fenomeno da parte delle istituzioni preposte che resta critica".
Avete inviato i dati dei cinque...
"Sì. E proprio venerdì sera ho mandato una mail alla prefettura per comunicare che i richiedenti asilo uscivano dalla nostra sede e mi avrebbe fatto piacere sapere la loro collocazione".
I numeri, però, secondo le associazioni non tornano. Sono di più.
"Uscimmo dalla prefettura quel giorno ed erano già saliti a 14. Quando sanno che c’è un posto a disposizione magari uno finisce il lavoro in agricoltura e arriva in via Mentana".
Laura Valdesi