
Domani con la riapertura delle scuole migliaia di studenti della provincia si apprestano a tornare nelle scuole cittadine
Anno scolastico nuovo, problemi vecchi per tanti studenti pendolari dell’hinterland fiorentino. Guai irrisolti in particolare per i ragazzi che arrivano (e ripartono) in città da Mugello, Valdisieve e Valdarno. In quest’ultima zona il rischio è che le cose addirittura peggiorino. Perché a disagi, ritardi, corse saltate e convogli pieni con cui spesso si devono confrontare i passeggeri, in particolare sulla tratta per Firenze, si aggiunge il rischio del dirottamento di regionali e interregionali sulla linea lenta, il che significa 15-20 minuti in più a viaggio, ritardi permettendo.
Lo impone dal primo gennaio Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti: sulla Direttissima possono andare solo i convogli che non superano i 200 km/h. Lo farebbero i Pop, già acquistati dalla Regione. Ma la loro entrata in servizio è slittata nel tempo: già nel contratto con Trenitalia del 2019, la Toscana aveva previsto l’acquisto di nuovo materiale rotabile idoneo alla Direttissima, ma le consegne – per cause legate anche alla pandemia – sono slittate e i primi treni arriveranno nel secondo semestre 2026; la fornitura sarà completata solo nel 2027. Nel frattempo il Comitato Pendolari del Valdarno e i sindaci hanno chiesto a gran voce una deroga che permetta ai regionali di transitare sulla direttissima. Martedì il ministro Matteo Salvini ha incontrato il presidente Art Nicola Zaccheo proprio sul tema limiti minimi di velocità. "È stata sottolineata la questione dei pendolari e degli studenti di questa linea ferroviaria Firenze-Roma" confermano dal ministero aprendo la strada alla deroga – anche parziale – alle prescrizioni, "così da garantire la continuità del servizio". L’alternativa pubblica ai treni sono i bus, unico mezzo disponibile per esempio per gli studenti di Reggello, dove non c’è stazione ferroviaria, ma usati anche da quanti da Figline e Rignano vanno nella zona a sud di Firenze, una delle mete più gettonate dagli studenti di zona. Ma le corse non sono mai abbastanza, è la critica che viene ripetuta a ogni inizio di anno scolastico.
Qui Mugello. Soprattutto i treni sono un punto interrogativo. Quelli verso le scuole superiori fiorentine da una parte, e il servizio per chi sceglie il treno per raggiungere i borghigiani "Giotto Ulivi" e "Chino Chini". Perché ritardi e treni soppressi sono troppo spesso cronaca se non quotidiana, settimanale. E per gli studenti mugellani quest’anno vi sarà anche l’incognita degli orari di arrivo, perché rispetto all’annata precedente, le corse hanno tempi di percorrenza più lunghi, a causa delle frane. E questo potrebbe creare problemi per l’ingresso a scuola nei tempi dovuti. Per non parlare della situazione di Marradi e Palazzuolo, la cui popolazione scolastica è orientata in massima parte verso la Romagna. E da tempo la Faentina tra Marradi e Faenza è diventata, per gli studenti e i loro genitori, una scommessa quotidiana: perché quando scatta l’allarme frane e vi sono emergenze meteo, il trasporto ferroviario viene immediatamente sospeso.
A Sesto Fiorentino non ci sono particolari problemi legati alla ferrovia perché sono diversi i treni che partono dalla stazione centrale in piazza Galvani e anche da Zambra in orario scolastico. Ancora, nonostante il servizio sia stato implementato, permangono invece difficoltà per chi deve raggiungere il polo scientifico universitario o dal polo deve andare a Firenze. È previsto l’arrivo della tramvia ma i tempi saranno lunghi.
A Calenzano invece i disagi legati al trasporto ferroviario sono denunciati da anni. La stazione ‘centrale’ infatti è molto decentrata e transitano pochi treni. I problemi, oltre che per chi deve andare a Firenze sono per chi arriva a Calenzano, ad esempio i mille studenti del Design Campus. Il quadro è critico soprattutto la mattina (con l’entrata a scuola) e pomeriggio nelle ore di punta. Molti utilizzano l’auto per arrivare a Sesto e prendere il treno. Altra forte criticità il trasporto, questa volta in bus, per le frazioni collinari che coinvolge molti studenti.
Manuela PlastinaPaolo Guidotti