ROSSELLA CONTE
Cronaca

Hotel, sos prenotazioni. Troppi turisti ’frugali’: "Servono statunitensi"

A luglio flessioni anche del 20%. "Agosto preoccupa"

Sono attesi soprattutto arrivi da Regno Unito, Arabia Saudita, Francia, Germania, Brasile, Australia, Spagna

Sono attesi soprattutto arrivi da Regno Unito, Arabia Saudita, Francia, Germania, Brasile, Australia, Spagna

Dopo un luglio a tinte grigie, anche agosto non promette numeri esaltanti per Firenze. A preoccupare sono i segnali che arrivano sia dal mondo della ristorazione che da quello dell’accoglienza: consumi più prudenti, prenotazioni last minute e un calo visibile della componente statunitense, da sempre una delle più forti per la città. E se le aspettative per settembre restano positive, il presente resta segnato da un andamento incerto, legato a doppio filo all’instabilità geopolitica e al caro vita.

"Luglio ha registrato un calo significativo della clientela nei ristoranti fiorentini: rispetto allo scorso anno si stima una diminuzione di almeno il 10%, con punte che in alcuni casi hanno raggiunto anche il 30%" spiega Filippo Pasqui, presidente dei ristoratori di Cna Firenze Metropolitana. "Le previsioni per agosto, purtroppo, non fanno ben sperare. Ci attendiamo una presenza turistica composta per l’80% da visitatori stranieri, in prevalenza europei, con un comportamento di consumo sempre più prudente. Il costo dei viaggi è aumentato, e la ristorazione diventa spesso la voce su cui si tende a risparmiare: vediamo sempre più turisti orientarsi verso consumi essenziali, panini o spesa nei supermercati. Ci auguriamo in un cambio di passo da settembre, con il ritorno di una clientela più solida economicamente".

Uno scenario condiviso anche dal comparto ricettivo, che registra segnali altalenanti. "Dopo un giugno partito in sordina e un luglio in leggera ripresa, agosto preoccupa per il calo delle prenotazioni, soprattutto dagli Stati Uniti, dove il clima di instabilità internazionale ha portato molte persone a cancellare o posticipare i viaggi" conferma Paola Lorenzini, coordinatrice di Cna Turismo Firenze. "Si tratta in gran parte di turismo straniero: ci aspettiamo arrivi da Regno Unito, Arabia Saudita, Francia, Germania, Brasile, Australia, Spagna e Stati Uniti, mentre la domanda interna resta debole, frenata dall’inflazione e condizionata dalle prenotazioni all’ultimo minuto. Tuttavia, le prospettive da settembre in poi sono positive, con una buona tenuta che dovrebbe estendersi fino a dicembre". Che agosto non sarà il mese della svolta lo dice chiaramente anche Monica Rocchini, presidente di AssoHotel Confesercenti Firenze: "Luglio ha registrato una flessione dei pernottamenti, in alcune strutture anche del 20%. Pesa il contesto internazionale, che frena la voglia di viaggiare. Agosto sarà in linea con lo scorso anno, che però era stato già debole. Restiamo fiduciosi per settembre: è lì che si gioca la vera partita dell’autunno".

A fotografare con lucidità l’andamento del periodo è anche Francesco Bechi, presidente di Federalberghi Firenze: "Il mese di agosto segna per ora un -5 per cento, un dato comunque meno negativo rispetto a luglio. Molto dipenderà dalle prenotazioni last minute, che restano una costante sempre più determinante. I primi sei mesi dell’anno sono stati tutto sommato stabili, in linea con il 2024, ma è un anno ballerino. A pesare sono il caro vita, che influisce sulle scelte delle famiglie europee, e l’instabilità geopolitica, che impatta sugli americani. Ci aspettiamo una ripresa graduale da settembre".

Ross.C.