
Veleni politici dopo la scelta di Roma. Galletti: "La Piana verrà schiacciata"
e Niccolò Gramigni
"E’ un passaggio importante, un riconoscimento al grande lavoro che la Regione ha svolto in questi mesi in costante sintonia con Toscana aeroporti". Gongola il governatore Eugenio Giani all’indomani del primo sì all’ampliamento dello scalo di Peretola arrivato da Roma e – pur premettendo che "l’iter prevede altri passaggi prima di arrivare alla conferenza dei servizi" – si dice convinto che la strada per la realizzazione della nuova pista sia finalmente in discesa e si avrà così "uno scalo più sicuro, con un cono di volo che anziché insistere su 40mila persone lo farà su poche centinaia". E secondo Giani il potenziamento di Peretola non cozza neanche con le grane dell’overtourism e della città satura. "L’incremento dei passeggeri sarà di circa il 20%, non così elevato. E poi l’aeroporto non è pensato in funzione del turismo ma principalmente come servizio per i fiorentini che devono spostarsi".
A intestarsi però il successo del primo sì all’ampliamento di Peretola piomba tempo zero Fratelli d’Italia con l’eurodeputato Francesco Torselli che punge subito proprio il governatore: "Giani ha iniziato a parlare dell’ampliamento di Peretola nel 1989. Sono passati 36 anni di promesse e parole al vento. E in tutto questo tempo, lui e il suo partito hanno governato tutte le istituzioni". "Eppure – insiste – non solo non è stato fatto nulla, ma hanno creato un finto conflitto con l’aeroporto di Pisa per giustificare il loro immobilismo. Oggi, dopo appena due anni di governo del centrodestra c’è una svolta concreta". "Siamo arrivati finalmente ad un traguardo importante ottenuto solo grazie allo straordinario impegno del governo Meloni" rincara la dose il senatore di Fdi Paolo Marcheschi. E poi il vice coordinatore regionale di Fdi e deputato, Francesco Michelotti: "Siamo certi che Giani ringrazierà oggi il governo di centrodestra per aver portato avanti un progetto in cui ha sempre manifestato di credere fermamente. Sempre che i 5 Stelle gli diano il consenso per farlo...". Anche il segretario regionale di Forza Italia Marco Stella parla di "ottima notizia". "Peccato – aggiunge – che tra i 23 punti dell’accordo sottoscritto da Giani con il M5s ci sia proprio il no categorico all’ampliamento".
Voce fuori dal coro nel centrodestra è quella del leghista Giovanni Galli – da sempre favorevole al potenziamento dello scalo ma totalmente scettico sul progetto messo in campo dalla Regione – per il quale ora "ci sono solo due strade". "La prima – dice in una nota il consgiliere regionale del Carroccio – è andare avanti in modo arrogante, sapendo che il progetto verrà bloccato dai tribunali condannando Firenze all’immobilismo. La seconda è avere il coraggio di fermarsi". Come? "Ritiriamo il progetto, facciamo la pianificazione del Pit come la legge impone e poi presentiamo un nuovo piano sostenibile e condiviso con le comunità".
Tante le punzecchiature nel ’partito’ trasversalissimo dei favorevoli alla pista (da sempre caldeggiata dal Pd e Italiva Viva ma anche dalle forze di centrodestra). Andrea Vannucci, vicepresidente Pd in Consiglio regionale, e la collega Cristina Giachi parlano di "passo avanti importante verso la realizzazione di un’infrastruttura moderna e funzionale" e "quanto alle polemiche della destra è bene ricordare che il risultato arriva grazie all’impegno della Regione e alla presentazione del nuovo masterplan". Il resto "sono tentativi di intestarsi meriti che non hanno, con il consueto stile della propaganda elettorale".
Tra i ’no pista’ spicca Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino nonché candidato alle regionali con Avs. Falchi prevede che "difficilmente le prescrizioni saranno leggere" e quindi si aspetta che "saranno nuovamente sottolineate tutte le difficoltà". Se così sarà, precisa, "il Comune proseguirà come ha sempre fatto, impugnando gli atti quando sono da impugnare".
È tranchant la consigliera regionale pentastellata Irene Galletti: "L’espansione di Peretola è un errore che la destra vuole intestarsi e che aumenterà la pressione ambientale sulla Piana. La vera porta d’accesso alla Toscana resta il Galilei di Pisa". Al netto degli accordi del campo largo l’ala dura dei contrari al progetto Peretola non sembra allentare la presa nonostante le promesse di Giani che rimettono al centro dell’area il parco della Piana e ogni tipo di mitigazione possibile dell’impatto ambientale".