
Il sindaco di Sesto Fiorentino, in corsa al voto d’ottobre, parla del suo programma "Tasse ai più ricchi per una salute garantita a tutti". Acqua pubblica: "Ce la faremo".
"Siamo pronti" dice gagliardo e svelto Lorenzo Falchi, 45 anni, al secondo mandato da sindaco di Sesto Fiorentino, quella Sestograd strappata al Pd con uno strattone da sinistra – forte come il fronte del ’no’ all’ampliamento di Peretola che a queste latitudini bussa duro – pronto a correre con la casacca di Avs alle elezioni regionali di ottobre. E il suo ottimismo, se il vento che ha portato in doppia cifra il partito nel Fiorentino alle Europee del 2024 soffia ancora, ha ragion d’essere. Sarà candidato nel collegio di Firenze e in quello della ’sua’ Piana.
A proposito, quando lascerà la poltrona di sindaco?
"Se eletto decado in automatico. Tecnicamente ci vorrà un mese o due dalla data del voto".
Con lei non possiamo che partire dal tema aeroporto. Lei era e resta contrario.
"Sì, la mia posizione come quella di Avs era e resta fortemente negativa. E non solo su questo progetto, proprio in generale sull’idea di ogni tipo di pista parallela a Peretola".
Voi e i 5 Stelle siete contrari. Il governatore Giani più volte in queste settimane, forse per dribblare la domanda, ha detto che il prossimo governo regionale non dovrà deliberare sul progetto visto che già tutto è stato depositato a Roma.
"Il progetto del masterplan giace in un casetto del ministero. Se, come credo, dovesse ricevere un altro stop e fare la fine dei precedenti penso proprio che a Peretola non si farà più nulla".
Ne è così certo?
"Beh, dopo 15 anni di rinvii. Che senso avrebbe incaponirsi ancora? E comunque sull’argomento trovare una sintesi politica con il Pd non è proprio possibile".
Tutti a Pisa dunque?
"Com’è giusto che sia, Pisa deve essere la porta della Toscana e il suo scalo è giusto che cresca".
I 5 Stelle invocano a tal proposito il raddoppio ferroviario Firenze-Pisa. Sulla carta un’opera mastodontica.
"Beh, forse non è necessario raddoppiare la linea in tutto il suo percorso. E comunque di certo è una tratta che necessità di interventi perché ha tempi di percorrenza troppo lunghi e livelli di servizi non all’altezza. Regione, Rfi e Ministero avevano già un lavoro avviato sul tavolo".
Torniamo sulla Piana. Sta ritornando in auge il progetto del parco. Per lei è fondamentale?
"Non solo, è proprio l’elemento ordinatore di tutto il territorio".
Parliamo di acqua pubblica. Progetto senz’altro interessante ma sulla carta i costi sembrano esorbitanti.
"L’acqua pubblica è una necessità, non uno slogan. Serve un percorso molto chiaro. Io sono per la gestione con società in house completamente pubbliche. Prendiamo Publiacqua, la prima società con la concessione in scadenza. Con un’operazione da un centinaio di milioni penso si possa fare tutto. Gli utili che restano al pubblico servono a ripagare gli investimenti".
Tutta l’operazione in Toscana potrebbe costare anche un miliardo di euro.
"Molto meno. Ci sono varie situazioni. Alcune società sono già pubbliche, altre miste pubblico-privato. Publiacqua può essere uno stimolo, il primo passo".
Tre priorità della sua sfida.
"Partirei dalla sanità".
Prego.
"È un’emergenza del nostro tempo. Troppe lacune, liste d’attesa lunghe. Curarsi è un diritto di tutti, il sistema va riorganizzato".
Con quali risorse?
"Difficile trovarle nel bilancio attuale. Però su una cosa vorrei essere chiaro: non possiamo di nuovo chiedere sacrifici ai pensionati o alle lavoratrici e lavoratori in difficoltà. Giusto alzare le tasse alle auto di lusso, o i grandi patrimoni".
L’altra priorità?
"Le energie rinnovabili. Troppi vincoli, si deve fare di più. Pi impianti eolici, pannelli solari. E liberiamoci il prima possibile del rigassificatore di Piombino".
Vada avanti.
"Reddito minimo. O sociale. Chiamiamolo come vogliamo ma le politiche sociali vanno rimodulate per non fare scivolare le famiglie dalla fascia grigia sotto la soglia di povertà. E poi ho una quarta priorità".
Siamo qua.
"La pace. La Toscana deve essere all’altezza della sua storia e investire nella cooperazione internazionale".
Giani riuscirà a tenervi tutti insieme nel campo largo? Non avrà fatto troppe promesse?
"Sono ottimista. Vedo un Pd molto rinnovato, più a sinistra, più ambientalista e innovativo".