
La firma dell’atto costitutivo del Consorzio industriale della Piana
E’ nato il consorzio industriale della Piana fiorentina. Con la firma dal notaio sull’atto costitutivo, Regione, Città Metropolitana e i Comuni di Campi, Sesto e Calenzano hanno messo nero su bianco ciò che prevedeva la legge 5/2025 della Regione, di fatto ispirata dalla crisi dell’ex Gkn. Con la conferma delle rispettive quote di partecipazione e l’appuntamento a lunedì 4 agosto per la prima assemblea dei soci, che nominerà il presidente e il comitato direttivo.
Presenti alla firma i sindaci dei tre Comuni, il presidente della Regione, Eugenio Giani, e per la Metrocittà, il consigliere Nicola Armentano. Per entrare nella fase operativa, il consorzio dovrà comunque entrare in possesso dell’area da valorizzare, in questo caso di circa 80.000 metri quadrati all’interno dell’ex Gkn. "Una vicenda – ha detto il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi – che ha segnato un punto di non ritorno, mostrando il volto feroce di un capitalismo predatorio e irresponsabile che distrugge il lavoro e la dignità. Con il Consorzio rimettiamo al centro l’interesse delle comunità nella definizione delle politiche industriali del nostro territorio".
"La nascita del consorzio – ha aggiunto il sindaco di Campi, Andrea Tagliaferri - è una risposta forte a chi pensa che i territori possano essere abbandonati, a chi immagina un futuro senza industria, senza occupazione, senza dignità. È un segnale chiaro, un’alternativa concreta fondata sulla rigenerazione produttiva, sulla transizione ecologica e sulla creazione di lavoro stabile e di qualità. È solo l’inizio, ma è quello giusto. Campi non si arrende". Il sindaco di Calenzano sottolinea invece "l’importanza politica, direi storica, di questo atto compiuto dalle amministrazioni".
Chi la pensa diversamente è Sandra Bianchini, consigliera regionale di Fratelli d’Italia: "Per espropriare occorrono circa 17 milioni di soldi pubblici? Valore di mercato. Perché lo stabilimento e i mezzi di produzione sono giustamente anche a garanzia dei lavoratori come ha stabilito il Tribunale. Intanto si costituisce il consorzio, tutti i lavoratori ex Gkn sono d’accordo? Mi pare di no". La conferma arriva dai lavoratori Qf: "Il consorzio dovrebbe nascere presso la ex Gkn in un’area sotto custodia giudiziale a garanzia di 284 creditori per una somma prevista iniziale pari a 17.458.830 euro. Nel caso in cui gli enti coinvolti intendano veramente espropriare l’area, chiediamo al presidente Giani e ai sindaci dei Comuni interessati se sono disponibili a mettere in garanzia dei 284 creditori ex lavoratori Gkn-Qf la somma pari a 18 milioni togliendola dalle tasse dei contribuenti per accontentare solo 20 persone su 422 ex lavoratori Gkn?"