
L’esperto Cisl: "Ampliata la platea di chi può servirsi di questa modalità. Irpef, confermati i tre scaglioni. Sono più vantaggiosi per i redditi medio-bassi".
E’ entrata nel vivo la campagna fiscale relativa alla dichiarazione dei redditi 2025. Il modello 730, che non interessa più solo dipendenti e pensionati, ma una più ampia platea di contribuenti, lasciando fuori solo quasi esclusivamente le partite Iva, dovrà essere presentato entro il 30 settembre. Tra le novità la rimodulazione definitiva dell’Irpef su tre aliquote. "Non ci sono nuove detrazioni o grandi cambiamenti nelle spese ammesse – spiega Stefano Vasarri, responsabile del Caf Acli di Firenze, che mediamente tratta 14mila modelli 730 l’anno, 70mila in tutta la regione – ma alcuni aspetti tecnici avranno impatto concreto sui contribuenti".
In cima alla lista c’è il nuovo assetto dell’Irpef a tre aliquote, già anticipato nel 2024 e ora consolidato. E precisamente: 23% per redditi fino a 28mila euro; 35% per redditi tra 28mila e 50mila euro; 43% per redditi oltre i 50mila Quali sono gli effetti pratici? I redditi medio-bassi ne traggono beneficio grazie all’aliquota più bassa estesa fino a 28mila euro. I redditi intermedi godono di una maggiore stabilità. Nessun vantaggio per chi supera i 50.000 euro, dove l’aliquota massima resta invariata. Nel frattempo, prosegue il percorso dell’Agenzia delle Entrate di ampliamento dei soggetti che possono presentare il 730. "Fino a qualche anno fa il modello era riservato a dipendenti e pensionati. Chi non aveva sostituto d’imposta doveva presentare obbligatoriamente il modello Unico, che ora si chiama Redditi", ricorda Vasarri.
"Nel tempo, progressivamente, sono state allargate le maglie, fino ad escludere solo le partite Iva o chi aveva invece da dichiarare redditi particolari. Ora, invece, la direzione è quella di riservare il modello Redditi a chi ha partita Iva. Ad esempio sul 730/2024 si potevano dichiarare redditi esteri, possesso di capitali all’estero, e così via, che fino a due anni fa si dichiaravano invece utilizzando il modello Redditi. Quest’anno è possibile inserire nel 730 anche plusvalenze da compravendite titoli, ad esempio".
Un altro vantaggio: "Il contribuente che è a credito accede ai rimborsi in tempi più rapidi rispetto a chi finora ha dovuto presentare il modello Redditi", risponde Vasarri. Infatti, chi ha un sostituto d’imposta, entro settembre si vedrà riconoscere il credito, chi non ha sostituto, ma invia il 730 all’Agenzia delle Entrate, se lo vede riconoscere mediamente entro sei mesi, via assegno o via bonifico, se ha indicato l’Iban. Nel caso invece di un modello Redditi, ci vuole oltre un anno per riavere eventuali crediti. Un’altra novità del 730/2025 riguarda, infine, le detrazioni. "Non è stata introdotta una soglia massima di spesa detraibile, ma una franchigia, ovvero un abbattimento legato al reddito: chi ha un reddito superiore a 50mila euro subisce una riduzione automatica di 260 euro sull’importo delle spese portate in detrazione".
Monica Pieraccini