
La prova sul campo con uno dei mezzi di Autolinee in direzione Torregalli. Test superato nonostante i disagi
E chi non può pedalare? Può salire su un mezzo pubblico, specie se non ha, per adesso, la fortuna di avere una fermata della tramvia a portata di mano. O di gamba. Un buon compromesso è la linea 6 di Autolinee Toscane che unisce longitudinalmente tutta la città, da est a ovest, da Coverciano fino a Torregalli, attraversando perpendicolarmente la temibile zona cantierizzata dei viali, il pieno centro (una delle poche linee che arriva dalle periferie e quasi sfiora Duomo e Palazzo Vecchio), Stazione, Oltrarno, Soffiano. È perciò una delle linee più utili e utilizzate, ma anche una delle più fragili; e dunque, anche una che spesso colleziona ritardi.
Non rimane che testarlo, sia come mezzo da e per il centro, sia come linea che unisce le due periferie più estreme. Obiettivo, portare dei documenti dal centro storico a un collega a Coverciano e poi tornare a casa a Monticelli. Ale 14,53 siamo alla fermata Vecchietti, alle spalle del Duomo. Secondo la palina elettronica il prossimo 6 arriverà alle 15,03, secondo il sito di At alle 15,01. Ha ragione il sito. Doppia fortuna: non solo montiamo puntualissimi al minuto 01, ma troviamo anche l’ultimo posto a sedere. Unica sfortuna, è che è dalla parte del sole e nonostante il condizionatore soffi massimo, non esce aria fresca.; solo i piccoli finestrini danno un po’ di ossigeno. Cinque minuti dopo alla Stazione salgono una manciata di persone, ma da qui il bus andrà lentamente svuotandosi. Il giro per attraversare il centro è farraginoso, nonostante lo zig zag sulla mappa, però, alle 15,12 siamo in San Marco.
In borgo Pinti troviamo davanti altri due bus che fanno le stesse fermate, quindi i tempi si dilatano un po’. Peraltro quello avanti a tutti è proprio un altro 6. Ad ogni modo alle 15,22 siamo in piazza Oberdan e abbiamo scavalcato sia il centro che, quasi senza accorgersene, la barriera dei lavori della tramvia.
Alle 15,30 spaccate il bus arriva al capolinea Novelli, a Coverciano, 29 minuti. Tre minuti di ritardo appena rispetto alle previsioni del sito di At, in un tragitto così lungo e difficile sono meno di un peccato veniale. Consegniamo i documenti al capolinea, giro di boa, il 6 riparte subito con tre nuovi viaggiatori. Di nuovo si ripassa la barriera dei viali senza problemi e alle 15,51 siamo a Stazione scalette. In macchina ci sarebbe voluto certamente di più. Verso il centro e la Stazione il 6 batte l’automobile. Abbiamo parlato troppo presto? Per passare il semaforo tra la Stazione e via della Scala ci vogliono un paio di cicli, ci voglio 6 minuti ad attraversarlo. La nota positiva è che la vettura è ancora semivuota. Merito di un altro 6 che raggiungiamo in via dei Fossi e al quale nuovamente ci accodiamo. Alle 16 si sbuca finalmente in Oltrarno. Di noti intoppi rimane la rotonda di Ponte alla Vittoria, piazza Gaddi, ultimo grosso stress test prima che la corsa prosegua attraverso tutto il Quartiere 4.
Si procede un po’ sgomitando, ma il bestione di ferro si fa largo attraverso le auto e in un minuto siamo in via dei Vanni, dove si procede però a singhiozzo fino a via Francavilla per il consueto semaforo. Intanto, mentre siamo in coda, la tramvia ci passa accanto beffarda sui binari. Alle 16,13 scendiamo a Monticelli: i minuti di ritardo stavolta sono 10 (orario sul sito 15,03), tragitto totale 43 minuti. Accettabile, ma meno conveniente della macchina, per lo stesso viaggio Maps dà 26 minuti. Tuttavia ho fatto tutto con un biglietto (1,70 euro) senza lo stress di guidare nel traffico. Carlo Casini