SANDRA NISTRI
Cronaca

Company Blu ’bocciata’. Il Mic toglie i contributi

I fondatori lanciano una raccolta fondi: "Siamo in grande difficoltà". La compagnia di danza declassata dal ministero per "insufficiente qualità".

Alessandro Certini sul palco. È tra i fondatori della compagnia

Alessandro Certini sul palco. È tra i fondatori della compagnia

È un drammatico ‘Sos’ quello lanciato da Company Blu, compagnia con sede a Sesto, che ha attivato una raccolta fondi sulla piattaforma gofundme dopo i tagli operati dal Ministero della Cultura: "A luglio – racconta infatti Alessandro Certini legale rappresentante della compagnia e con Charlotte Zerbey anima della realtà – abbiamo saputo di essere una delle cinque compagnie in Italia cui sono stati tolti i finanziamenti ministeriali. Il declassamento, a quanto è stato ufficializzato, sarebbe per insufficiente qualità. La cosa paradossale è che siamo passati da una valutazione di 21 punti che avevamo, a una di 8,5, appena sotto la soglia di 10 che consente di avere accesso ai fondi. Un giudizio che, chiaramente, non condividiamo vista la nostra storia e quello che facciamo ma che, purtroppo, ci porta a perdere i soldi previsti per il prossimo triennio, pari a 56mila euro l’anno. Cifra sicuramente molto più bassa rispetto a tante altre realtà ma che per noi era fondamentale anche perché l’anticipo dei fondi ci avrebbe portato a poter coprire le spese per spettacoli e iniziative già andate in scena".

Contro la decisione della commissione ministeriale Company Blu ha presentato una richiesta di riammissione: "Anche questo tentativo però – prosegue Certini – è andato a vuoto perché tra tutte le domande che sono state presentate è stata riammessa solo una compagnia di Milano, e la cosa ci fa molto piacere perché si tratta di una compagnia molto valida, ma la nostra mancata riammissione ci ha provocato una difficoltà enorme dal punto di vista economico anche per un problema di tempi. Noi infatti abbiamo presentato domanda di finanziamento alla Regione Toscana ma, in ogni caso, i fondi arriverebbero nel prossimo novembre e noi abbiamo una difficoltà ora anche perché nel frattempo abbiamo lavorato sei mesi".

Da qui la raccolta fondi attivata: "Abbiamo inserito un tetto di 43mila euro– dice ancora Certini – che è il corrispettivo che ci occorrerebbe per coprire stipendi e spese già sostenute nei primi sei mesi di quest’anno per giovani coreografi, fondatori, personale amministrativo, attività di spettacolo e di produzione. Servono fondi urgenti per coprire il pregresso ma anche il minimo necessario indispensabile a proseguire l’attività e il lavoro di un piccolo gruppo di persone che garantiscono lo svolgimento delle attività basilari della nostra compagnia. Per questo chiediamo a chi potrà darci una mano anche una donazione minima per poterci sostenere in questo momento certamente non facile e aiutarci a continuare ad esistere".