
Ressa di turisti su Ponte Vecchio a Firenze
Firenze, 21 maggio 2025 – Il Collegio dei Geometri della Provincia di Firenze ha istituito al suo interno una serie di commissioni tecniche, ciascuna dedicata a un ambito specifico della professione. Come spiega Alberto Vinattieri, coordinatore della Commissione Urbanistica ed Edilizia, queste commissioni rappresentano il cuore operativo del Collegio per affrontare temi complessi e in continua evoluzione, come il catasto, la sicurezza, la protezione civile e, appunto, l’urbanistica. La Commissione Urbanistica si riunisce con cadenza mensile per esaminare gli aggiornamenti normativi, proporre interpretazioni condivise del Testo Unico dell’Edilizia e mantenere un dialogo costante con enti locali e Regione Toscana. Negli ultimi tempi, l’attenzione si è concentrata in particolare su due fronti: il decreto salvacasa e il nuovo testo unico sul turismo, approvato dalla Regione Toscana nel gennaio 2025. Un cambio di paradigma per gli immobili turistici Il nuovo testo unico regionale ha introdotto una distinzione netta tra locazioni turistiche brevi, spesso gestite da privati, e attività turistico-ricettive imprenditoriali, come bed & breakfast, affittacamere e case vacanze. Secondo quanto illustrato dall’assessore regionale Leonardo Marras, tutte le attività che oggi si svolgono in immobili a destinazione residenziale, ma che comportano un’attività continuativa e organizzata, dovranno cambiare destinazione d’uso entro luglio 2026. La Regione ha previsto un’agevolazione importante: se il cambio di destinazione viene effettuato senza interventi edilizi, è esente dal pagamento degli oneri comunali. Tuttavia, qui nasce il nodo critico per una città come Firenze. Il Comune, soprattutto nella zona Unesco, ha vietato espressamente qualsiasi cambio di destinazione dal residenziale, generando una contraddizione normativa che rischia di paralizzare l’intero settore.

L’entrata in vigore della legge regionale ha provocato una serie di reazioni, tra cui un ricorso da parte del Governo per presunta violazione del principio di libertà d’impresa. Contemporaneamente, il Comune di Firenze ha adottato un proprio regolamento volto a limitare le nuove locazioni turistiche nella zona Unesco. Secondo i geometri, questa situazione sta generando una forte incertezza operativa: i tecnici non sanno come orientare i clienti, gli investitori sono in attesa, e le amministrazioni comunali devono decidere come armonizzare i propri strumenti urbanistici con la nuova legge.

Come sottolinea Mauro Masini, "ci troviamo in una condizione in cui la norma regionale è vigente, ma è oggetto di impugnazione, e i regolamenti comunali sono spesso in contrasto con essa. Serve una chiarezza normativa per tutti”.
Quale equilibrio tra residenza e turismo? Uno dei punti centrali del dibattito riguarda il fenomeno dell’overtourism e la perdita progressiva di residenti nei centri storici. "L’amministrazione fiorentina – spiega Vinattieri – ha posto il tema della residenza al centro della propria agenda, sostenendo che l’eccesso di locazioni turistiche ha espulso i residenti dal centro storico”. La proposta tecnica avanzata dai geometri è chiara: non basta vietare, bisogna anche incentivare. Occorre rendere più appetibile l’affitto a lungo termine, ad esempio con garanzie per i proprietari in caso di morosità o contratti facilitati per gli studenti.
Inoltre, bisogna ricostruire un tessuto urbano a misura di residente, con servizi, negozi di prossimità, scuole e spazi verdi. Proposte e ruolo delle istituzioni Il Collegio dei Geometri, pur non avendo un mandato politico, continua a offrire un contributo tecnico fondamentale al dibattito pubblico.
Masini sottolinea come, in una città come Firenze, la rendita garantita dalle locazioni turistiche sia molto più alta di quella residenziale, scoraggiando qualsiasi investimento orientato alla residenza. Per questo, secondo i geometri, il Comune dovrebbe farsi carico direttamente di riportare residenti in centro, ad esempio convertendo immobili pubblici in alloggi sociali, come fu fatto con il progetto delle Murate. Solo così si potrà bilanciare l’attrattività turistica con il diritto alla città dei suoi abitanti. Il messaggio ai colleghi In conclusione, i due geometri lanciano un appello ai colleghi e alle istituzioni: lavorare insieme per costruire un quadro normativo chiaro, coerente e sostenibile. La battuta «cambiare mestiere» che si sono scambiati a fine intervista, pur ironica, evidenzia la complessità della situazione attuale. Serve un impegno congiunto – tecnico, politico e amministrativo – per garantire che la trasformazione urbana non diventi una perdita di identità ma un’occasione di rigenerazione condivisa.