
Via Senese piena di distributori, il carburante costa meno rispetto ad altre zone. Novità ignorate dai cittadini: "Avevano promesso di eliminare le accise".
"C’hanno acciso" ironizza un turista napoletano al distributore di benzina. Al centro del dibattito tra perfetti sconosciuti in attesa di fare carburante ci sono le novità sulle accise (il gioco di parole viene facile). L’ultima manovra del governo vuole favorire un allineamento dei prezzi di benzina e gasolio: l’aliquota della prima diminuisce e aumenta l’aliquota del secondo. Il risultato, lunedì mattina, era il seguente: 1.63 la benzina; 1.54 il gasolio. Questi i prezzi, più o meno allineati, dei distributori in via Senese, considerata da tutti i fiorentini il “paradiso del carburante“, dove i costi sono sempre più bassi rispetto ad altre zone. "Prima di fare rifornimento controllo l’app, per capire dove mi conviene e alla fine vengo sempre qui" ammette Andrea Meucci e insieme a lui anche Chiara, che viene appositamente dall’Isolotto: "Uso poco la macchina, alla fine del mese riesco a contenere le spese".
"Non saprei dirvi il motivo per cui i prezzi qui siano più bassi - afferma il benzinaio Giuseppe Benedetto - noi siamo semplici operai. Sulle modifiche alle accise degli ultimi giorni, posso dirvi che nessuno ha notato la differenza". Ed effettivamente è così. Gli automobilisti intercettati in via Senese ignoravano le novità e non riuscivano a dire se stavano pagando di meno o di più rispetto alla scorsa settimana. Ma non per mancanza loro. Il perché, infatti, è presto spiegato dal Codacons che ha annunciato esposti a 104 procure: "I prezzi alla pompa stanno subendo modifiche non omogenee, con un deciso aumento del gasolio ma ribassi minimi per la benzina".
"È veramente inconcepibile - aggiunge Roberto - sono decenni che ci parlano di accise, costantemente in aumento anche quando diminuisce il prezzo del carburante al barile. Non me lo spiego. Che poi cosa sono queste tanto discusse accise?". La maggior parte ignora anche questo. Dopotutto negli anni le spese coperte dalle tasse sono cambiate. L’unica costante, però, è la ricaduta economica sulle tasche dei cittadini. "In media spendo 150 euro al mese di benzina" è il conto di Stefania. "Di sicuro - fa notare Luca Bernardoni - il governo aveva promesso che le avrebbe tolte e così non è stato".
Ad ogni modo, i nuovi prezzi non spostano nulla nell’eterna battaglia tra chi preferisce l’auto a diesel e chi a benzina. Quest’ultima continua ad essere quella più scelta, ma tra i due litiganti, il terzo gode. Se le auto elettriche "sono troppo costose" secondo Andrea Meucci, le ibride sembrano il giusto compromesso. "Spendo molto meno - dice Alice Cabras - 50 euro ogni due settimane, in città consuma poco". E anche chi macina chilometri, come Matteo Matteini, non ha dubbi: "L’ibrida conviene". In questo sali e scendi di prezzi, il rischio vertigini è assicurato. Ma, se può consolare, non siamo soli. "In Germania il carburante costa tanto come in Italia", parola di Andrea Aquino, che da anni vive in terra tedesca. C’è da dire che lì gli stipendi sono decisamente più alti. Ma questa è un’altra storia.
Teresa Scarcella