
Secondo Federconsumatori Firenze è la seconda città più cara d’Italia per la spesa settimanale nei centri estivi privati
Firenze, 14 giugno 2025 – Con la fine della scuola, per molte famiglie si apre la corsa all’orcentri estivi: attività educative, sportive, artistiche o linguistiche, pensate per intrattenere bambini e ragazzi durante i mesi più caldi. Una scelta ampia e spesso stimolante, che però ha un costo sempre più difficile da sostenere per tante famiglie. Secondo un’indagine dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, Firenze si piazza al secondo posto tra le città più care d’Italia, con un costo medio settimanale pari a 177 euro per un centro estivo privato a tempo pieno. Più cara soltanto Milano, dove si spendono in media 227 euro. Il monitoraggio, effettuato su circa 200 centri estivi in otto grandi città, mette in luce un calo del 7% per la tariffa settimanale a tempo pieno rispetto al 2024, ma a fronte di un aumento dei costi per la mezza giornata, che segna un +4%, e per le formule ridotte che non includono il pranzo. In media, per un centro privato si spendono 176 euro a settimana a tempo pieno e 120 euro per la sola mezza giornata. A incidere, oltre alla struttura ospitante – nei centri pubblici spesso si tratta di scuole comunali – è soprattutto la tipologia delle attività offerte. I centri tematici, che propongono corsi di lingua, arte o sport, registrano un rincaro medio del 3,4% rispetto all’estate scorsa. Se si considerano i costi su base mensile, le cifre diventano ancora più significative: un centro privato a tempo pieno arriva a costare 704 euro al mese, contro i 760 dell’anno scorso. Per la mezza giornata si parla di 480 euro, con un aumento del 20% sul 2024. I centri pubblici restano più accessibili, ma anche in questo caso il tempo pieno comporta una spesa media di 396 euro mensili. Importi che, sommati ad altre spese estive come vacanze e trasporti, mettono in difficoltà molti nuclei familiari.
ganizzazione delle giornate dei figli. La soluzione più gettonata, anche quest’anno, sono iCrescono così le soluzioni alternative: gruppi di “tate condivise”, con una baby-sitter che accudisce più bambini contemporaneamente, ferie prese a rotazione tra i genitori, e naturalmente l’aiuto – spesso determinante – dei nonni. Un supporto, almeno parziale, arriva dal Comune di Firenze, che ha previsto anche per quest’estate contributi per sostenere le iscrizioni, soprattutto in caso di Isee basso. Ma il quadro che emerge dalle richieste di assistenza arrivate agli sportelli di Federconsumatori Toscana è chiaro: sempre più famiglie, anche con redditi modesti, si trovano costrette a fare i conti con l’ennesima spesa. Negli ultimi due mesi sono state 54 le famiglie fiorentine che si sono rivolte a Federconsumatori per avere informazioni sulle tariffe agevolate per i centri estivi. Di queste, il 72% ha un Iseeinferiore a 9.500 euro, il 20% si colloca nella fascia tra 9.500 e 15.000 euro, mentre solo il restante 8% supera questa soglia. Il 67% ha un solo figlio, il 26% ne ha due, mentre il 7% ha tre figli. Le soluzioni scelte mostrano chiaramente il peso economico della gestione estiva: tra le famiglie con un solo figlio, un terzo affiderà il bambino ai nonni, un altro terzo opterà per i centri estivi, mentre il resto si dividerà tra parenti o baby-sitter.
Nelle famiglie con due figli, circa il 30% si appoggerà ai nonni o a una tata, mentre il resto cercherà di coprire almeno qualche settimana di centro estivo. Le famiglie con tre figli, tutte a basso Isee, si dividono tra chi può contare sul sostegno familiare e chi riesce, anche con fatica, a iscrivere i bambini ai centri. “La verità – sottolinea Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana – è che le famiglie fiorentine sono sempre più alla ricerca dei centri estivi comunali, più economici rispetto a quelli privati. Ma si tratta comunque di ulteriori risorse che escono dai loro portafogli. Spesso queste spese, obbligate e concentrate nei mesi estivi, finiscono per erodere i risparmi destinati alle vacanze”.