
Centri estivi: a Firenze prezzi molto alti (Foto di repertorio)
Firenze, 9 giugno 2025 – Con la chiusura delle scuole, per molte famiglie fiorentine si ripropone il solito dilemma: come organizzare le giornate dei figli durante la lunga pausa scolastica? I centri estivi rappresentano un’ancora di salvezza per chi lavora, ma i costi stanno diventando sempre più difficili da sostenere.
Secondo l’ultima indagine condotta da Adoc ed Eures, che ha monitorato circa 200 centri estivi in otto grandi città italiane tra cui Firenze, il 2025 ha segnato un nuovo aumento dei costi: +12,3% rispetto al 2024 e un impressionante +22,7% rispetto al 2023. Firenze è la seconda città più cara, con un costo medio settimanale, per un centro estivo a tempo pieno, pari a 177 euro. Più costosa soltanto Milano, con 227 euro a settimana.
Me vediamo più nel dettaglio quanto si può spendere a Firenze. I prezzi variano molto a seconda della tipologia, dei servizi offerti (ad esempio se il pranzo è compreso o va portato al sacco) e dell’età dei bambini. Una settimana di centro estivo a tempo pieno può costare tra i 150 e i 300 euro, con tariffe più basse per chi opta per la mezza giornata, che si aggirano tra gli 85 e i 114 euro a settimana.
Le proposte più economiche restano quelle comunali. I centri estivi organizzati da Palazzo Vecchio prevedono tariffe che si calcolano in base all’Isee, con una forbice che va da 50 a 162 euro per turno (che corrisponde a due settimane). Sono previsti anche sconti per i fratelli, una misura utile per le famiglie numerose.
Tra i centri privati più noti a Firenze c’è Bimbi in Movimento, che garantisce il rimborso totale nel caso in cui il centro non possa svolgersi per cause di forza maggiore. Le iscrizioni per i bambini dai 6 ai 14 anni partono da 170 euro a settimana, mentre per i più piccoli (3-5 anni) si sale a 190 euro. Il centro propone anche attività in inglese presso la Florence Bilingual School, con formule all inclusive: la settimana corta (1-4 luglio) costa 219 euro, mentre quella completa (7-11 luglio) arriva a 273 euro, comprensive di pranzo, merenda e assicurazione. È previsto uno sconto del 10% per i fratelli.
Un'altra opportunità molto gettonata è quella dei centri estivi multisport della Uisp. Alla piscina Le Pavoniere, al parco delle Cascine, i bambini dai 6 agli 11 anni possono scegliere tra la mezza giornata senza pranzo (100 euro), l’uscita dopo il pranzo (125 euro) o l’intera giornata (150 euro). È anche possibile richiedere un posticipo dell’uscita fino alle 17.30 con un supplemento di 10 euro settimanali. La tessera associativa è inclusa e anche in questo caso c’è uno sconto fratelli di 10 euro a partire dal secondo iscritto.
La Uisp organizza centri anche presso il Centro Polivalente GAV in via Gran Bretagna, nel quartiere Gavinana. Una settimana intera costa 150 euro, ma per chi si iscrive a due o più settimane la cifra scende a 140. È possibile scegliere anche l’uscita dopo pranzo (125 euro a settimana) o prima di pranzo (100 euro), con ulteriori sconti in caso di frequenza multipla. Infine, un'altra proposta interessante è quella della Tennis School Montuori, che organizza i suoi centri estivi presso il Dopolavoro Ferroviario in via Paisiello. Qui il costo settimanale è di 150 euro, comprensivo di pasti e ingresso in piscina. Le attività proposte includono lezioni di tennis, giochi di psicomotricità, attività pomeridiane come compiti, disegno, ping pong e calcetto. Il venerdì è prevista l’uscita in piscina, alle Pavoniere, con pranzo al sacco fornito dalle famiglie.
In base ai conteggi dell’Adoc, una famiglia con un solo figlio che avesse necessità di otto settimane di centro estivo - ipotesi tutt’altro che remota, se si considerano circa tre mesi di chiusura delle scuole – può tranquillamente spendere 1400 euro. Se i figli sono due, la spesa può arrivare a 2.671 euro. Un esborso che, come sottolinea la presidente di Adoc Anna Rea, equivale a circa una volta e mezzo una retribuzione mensile media. Il problema, oltre all’aumento dei prezzi, è che lo sconto per i fratelli, quando esiste, è minimo: in media inferiore al 10% e applicato solo nel 40% dei casi, rileva sempre Adoc. La questione, inoltre, non riguarda solo l’aspetto economico. È anche una questione di organizzazione familiare. “La chiusura delle scuole per 10 o 13 settimane, a seconda del ciclo scolastico, pone le famiglie che non possono contare su un sostegno familiare nella condizione di dover destinare ingenti risorse per far fronte a quella che sembra essere un’anomalia tutta italiana”, osserva Rea. In effetti, in molti Paesi europei le vacanze estive sono molto più brevi: 6-8 settimane in Germania, Francia o Regno Unito.