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Cronaca

Carlo Conti torna alle elementari per festeggiare il suo maestro: “Un mito ieri come oggi”

La scuola Matteotti ha intitola l’aula d’informatica al maestro Umberto Terzi, docente che negli anni ’80 portò per primo l’informatica a scuola. Teatro gremito di ex alunni ed emozione condivisa per una figura diventata simbolo di umanità e innovazione

Carlo Conti col maestro Umberto Terzi

Carlo Conti col maestro Umberto Terzi

Firenze, 23 maggio 2025 – C’era anche Carlo Conti tra i tantissimi ex alunni presenti alla festa in onore del maestro Umberto Terzi, classe 1926, al quale la scuola primaria Matteotti ha intitolato l’aula d’informatica.

Figura storica dell’istituto, il maestro Umberto è stato pioniere dell’innovazione didattica negli anni in cui la parola “computer” era ancora poco familiare. Su Instagram il conduttore ha postato alcune foto ed un bel messaggio: “Sono stato alla scuola Giacomo Matteotti (dove qualche annetto fa ho frequentato le elementari!) per festeggiare il mio maestro Umberto Terzi, al quale è stata intitolata l’aula di informatica. Il nostro Signor Maestro, sempre lucido e attento (anche oggi!), ha insegnato con amore e con autorevolezza, stimolando la nostra curiosità e la nostra creatività. Un mito ieri come oggi!!!”. E una simpatica postilla: “Io e il mio compagno di classe Andrea ci siamo resi conto di essere molto, molto, molto meno lucidi e vispi del maestro”.

Sul palco del teatro si sono alternati ricordi e testimonianze. Ad accogliere il maestro Terzi è stata l’orchestra della scuola secondaria di primo grado Poliziano.

Poi, il maestro ha proiettato un power point da lui stesso preparato per ripercorrere, sul filo dell’emozione, il suo percorso umano e professionale. Una carriera iniziata nel 1959 e conclusa nel 1987, durante la quale Terzi ha saputo coniugare autorevolezza e affetto, rigore e fantasia. Soprattutto, ricordano ex alunni ed ex colleghi, “sapeva valorizzare ogni suo alunno”.

“Era un maestro con una marcia in più”, racconta Anna Bevacqua, docente alla Matteotti, collega di Terzi negli ultimi anni della sua carriera. “Fu il primo a portare il computer in classe. Creò da zero un progetto di informatica, che per quegli anni era davvero impensabile. Seppe creare una scuola innovativa. Era davvero estroso e capace, amatissimo da tutti gli studenti, perchè sapeva tirar fuori il meglio da ciascuno di loro, rispettando i singoli tempi. Il suo era proprio un bellissimo esempio di ‘scuola del fare’. Il maestro era una fucina di idee: organizzava redazioni scolastiche, faceva stampare il giornalino col ciclostile, proponeva addirittura attività di insiemistica”.

L’affetto e la stima nei confronti del docente sono stati suggellati da una targa che riporta una frase di Sant’Ignazio di Antiochia: “Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è”.

E si chiude con un semplice messaggio: “Con gratitudine, la scuola”.

Durante la mattinata sono intervenuti davvero tantissimi ex studenti, oggi adulti e professionisti, commossi nel ritrovarsi nelle fotografie proiettate: bambini di ieri, uomini e donne di oggi, uniti da un maestro che per tutti è stato un faro. “Lui è stato una presenza fondamentale, un punto di riferimento”, ha ricordato Carlo Conti, intervenuto con la discrezione che lo contraddistingue, ma con emozione sincera.