
La band Il Muro del Canto
Una serata all’insegna della scena alternativa italiana, tra Il Muro del Canto, Claver Gold, Dutch Nazari e i Bull Brigade, domani dalle 19 all’Anfiteatro delle Cascine. È la scelta per l’inaugurazione del ‘Support Your Local Festival’, la rassegna parte di Ultravox che vuole valorizzare la scena musicale locale. E tra i tanti che fino al 17 luglio porteranno la loro musica sul palco del Prato della Tinaia e dell’Anfiteatro delle Cascine ci sono Fabio Celenza, i Tre allegri ragazzi morti e i 99 Posse. Ad aprire le loro serate arrivano gli artisti di Firenze e provincia. Domani saranno Tenore Fi, Hola Aka, Etica, Roci e The Fake Doc. E alle Cascine, dalle 19, Il Muro del Canto porterà sul palco il suo ultimo album ‘La mejo medicina’, di cui ci parla Daniele Coccia Paifelman.
Arrivate a Firenze dopo la data di Roma. Com’è questo appuntamento? "Veramente emozionante, con grandi artisti che apprezziamo artisticamente. Poi, la location è stupenda e quest’estate siamo carichi, ci aspettano ancora Trieste, Bologna, Torino…".
Qual è il significato de ‘La mejo medicina’? "È l’entusiasmo nato nello scrivere il disco, perché, dopo l’uscita dal gruppo di due componenti, ci siamo ritrovati spaesati. Poi ci siamo riuniti intorno al progetto e quell’amore è stata la nostra migliore medicina. Anche grazie all’ingresso di Gino Binchi e di Edoardo Petretti".
Da sempre raccontate gli ultimi, perché? "Per noi gli ultimi sono coloro che non hanno diritti e chi stenta ad arrivare a fine mese. Parliamo anche di noi, che siamo operai e insegnanti, non musicisti di professione, perché non riusciamo a vivere solo di questo".
Avete fatto progetti in carcere, cantando per i detenuti. Cosa vi ha lasciato? "La musica si trasmette attraverso le onde e deve passare anche le sbarre. Per noi è stato bellissimo. Loro sono sempre felici di sentirti, è un entusiasmo che non abbiamo mai riscontrato da nessun’altra parte".
Tra i brani c’è anche un omaggio a Pierangelo Bertoli con ‘Eppure soffia’, un brano del 1971 molto attuale. "Abbiamo omaggiato uno dei più grandi cantautori italiani e abbiamo parlato di guerra e inquinamento, con un ritornello che vuole tornare a sperare. L’escalation di questi giorni, però, è proprio il contrario di quello che dovremmo fare. Speriamo che si tacciano le armi e finiscano i morti".
Il brano ‘7 vizi capitale’ con Piotta è stato un grande successo, anche grazie a ‘Suburra’. "Era una canzone di tre anni prima quando casualmente è stata scelta come colonna sonora della serie. E il brano è scoppiato in tutto il mondo. Siamo rimasti sconcertati, speriamo ricapitino occasioni simili in futuro".