Micam si conferma tappa strategica. Lo dicono i numerosi ’ritorni’ in fiera decisi dalle aziende e tra queste anche importanti buyer, soprattutto stranieri. In particolare americani, in barba ai dazi. La missione degli imprenditori è quella di tenere duro e di reagire alla crisi che continua ad affondare il morso. A Micam - che ha chiuso ieri – c’è stato tutto quello che serve per gettare uno sguardo sul futuro. C’era l’area tendenze e materiali, che presenta una guida all’acquisto basata sull’intelligenza artificiale progettata per supportare le decisioni di acquisto e ridurre le scorte invendute, e lo spazio Futuro della vendita al dettaglio, che per "visionare" aziende dedicate a idee innovative volte a trasformare la vendita al dettaglio. L’evento ha celebrato anche il lavoro di 12 designer internazionali emergenti, mettendo in mostra "la creatività e l’innovazione che daranno forma al domani". Sotto i riflettori anche le giovani start-up.
I giovani sono un punto centrale di questa edizione. "Quando vado nelle scuole e vedo questa straordinaria genialità dei nostri giovani e dei loro insegnanti, sono fiducioso nel fatto che le grandi personalità come Giorgio Armani, e potremmo citare tante altre, possano riprodursi nei prossimi anni e nel futuro", ha detto il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara nel corso della sua visita al salone della calzatura in corso a Rho fiera Milano. "Quindi - ha proseguito il ministro - investiamo sempre di più in innovazione, investiamo sempre di più nella capacità anche di entusiasmare i giovani". Quindi un evento di grande portata e di rilevanza che celebra tradizione e innovazione continua, imperdibile per le piccole e medie imprese così come per i brand internazionali. Fondamentale anche per le nostre aziende e per la scarpa Made in Valdarno perchè Micam ospiterà 870 marchi: 401 italiani e 469 internazionali. Con la presenza dei primi cinque paesi espositori dopo l’Italia sono Spagna, Turchia, Brasile, Germania e Portogallo, e una previsione a consuntivo di 30mila acquirenti provenienti da 150 paesi. Obiettivo fondamentale è gettare lo sguardo oltre questo 2025 che è stato anche difficilissimo e segnato da rallentamenti di export e produzione. Un peso su tutta la filiera della moda che anche qui, nella nostra zona, fa sentire i suoi effetti.
C. B.