
Una scena dello spettacolo di Firenza Guidi, regista,. autrice e direttrice della compagnia ElanFrantoio
Uno dei momenti più toccanti delle celebrazioni commemorative è stato quello conclusivo, curato da Firenza Guidi, regista, scrittrice e autrice, nonché direttrice della compagnia ElanFrantoio che opera, appunto, al Centro per le Arti Performative situato nell’ex-frantoio del Parco Corsini a Fucecchio. Sua la firma sulla rappresentazione teatrale intitolata "L’altra verità", una performance che prende ispirazione dalla storia vera di Bianca Giannoni, originaria di Massarella ma sposata con Dario Borghini, residente a Stabbia.
Bianca si sposa con Dario, va a vivere con i suoceri a Stabbia, ha due figli Carla e Guido ed è in attesa di un terzo nell’estate del 1944. Durante la strage del 23 agosto, Bianca perderà il marito Dario e i suoceri. Incinta e con due figli ancora piccoli, Bianca seppellisce i suoi cari portando i corpi al cimitero con una carriola; fa poi ritorno alla casa materna a Massarella, dove nel marzo del 1945 darà alla luce il suo terzo figlio, che chiamerà come il marito ucciso.
Per oltre quarant’anni, spiega la Guidi, Bianca porterà con sé la tragedia che la negò come moglie e come madre, sostenuta dall’affetto dei figli e della famiglia. Un’opera, sempre nelle parole dell’autrice, figlia di un lungo percorso di una donna, quale la Guidi, anche lei colpita in maniera diretta dall’Eccidio del Padule, che le ha causato la perdita del nonno e dello zio: anche per questo, da anni Firenza porta avanti il suo lavoro instancabile di raccolta di testimonianze, diventate oramai sempre più rare.
Non ha certo fatto eccezione la famiglia Borghini: grazie alla testimonianza di Guido, figlio di Bianca, quest’anno la Guidi ha potuto portare alla luce questa storia, che non può essere dimenticata. Il tema, oltre a quello principale della memoria dell’Eccidio, è inoltre incentrato sulle ripercussioni a lungo termine della guerra, soprattutto sui bambini, sulle figlie, mogli, madri. Attraverso queste storie, quindi, Firenza Guidi spiega di aver non solo raccontato gli orrori del soggiogamento nazifascista: lei ha "trovato un modo per portare l’attenzione sulle centinaia e centinaia di storie di innocenza e di vita negata".
Davanti alla gremita platea, già presente per i discorsi istituzionali, si è quindi tenuta la rappresentazione teatrale. Il finale, in particolar modo, ha avuto un forte impatto emotivo. Guidi ha chiesto agli spettatori di attraversare, con le scarpe sporche di terriccio, la cameretta del terzo figlio, allestita come parte del palcoscenico, così che rimanesse ‘macchiata’ fisicamente e metaforicamente dall’incubo vissuto dalla famiglia. Un momento molto intenso e carico di commozione.
Alla fine della rappresentazione, e davanti a una visibilmente commossa Vittoria Tognozzi, è stato letto un messaggio del Console Onorario di Germania in Toscana, Federico Di Salvo: "Imparare dagli errori del passato e proiettarci insieme in un futuro di solidarietà è il nostro auspicio. Questi territori lacerati con efferatezza sono oggi meta di migliaia di cittadini tedeschi che ne apprezzano, al contrario, la pace e la bellezza. La Germania oggi commemora chi, quel 23 agosto 1944, per mano del regime totalitario, ha perso la vita nell’esercizio della propria libertà e identità, e ne ricorda le virtù morali e umane. Rendiamo onore a quei caduti, nel segno di un riavvicinamento fra le Nazioni e un’unione sempre più stretta in un condiviso cammino di pace e di gratitudine".
Damiano Nifosì