
Due volontarie al lavoro nella sede attuale (Gasperini/FotoGermogli)
Non ci sono ancora le mura, ma c’è finalmente un indirizzo: via Lucchese, poco prima dell’incrocio con la Sp10 e via Nuova per Pagnana. È qui che sorgerà il nuovo gattile di Empoli, a due passi dal canile municipale, su un terreno di duemila metri quadrati pronto a trasformarsi da area incolta a “oasi felina del futuro“.
Dopo anni di attesa, passaggi burocratici e ostacoli, la vicenda legata all’eredità di Rina Nuti – che nel 2016 lasciò al Comune circa un milione di euro tra conti correnti, titoli e immobili con la volontà precisa di costruire un nuovo rifugio per gatti – sembra davvero arrivata a una svolta.
Durante il prossimo consiglio comunale, infatti, l’amministrazione porterà l’osservazione per il cambio di destinazione urbanistica di un terreno agricolo (anch’esso ereditato), così da destinarne il 50% a parcheggi, verde pubblico e soprattutto alla realizzazione della nuova struttura che andrà a sostituire l’attuale gattile di Carraia.
Un passaggio che arriva dopo la vendita dei tre immobili di Marcignana, Fucecchio e Viareggio lasciati al Comune dalla signora Nuti (vendita che verrà perfezionata nell’arco di tutto il 2025). L’unificazione in un lotto unico, aveva permesso a luglio scorso l’aggiudicazione in via provvisoria alla Cooperativa Colori, sbloccando di fatto una vicenda iniziata ormai 9 anni fa.
Una volta realizzato, il progetto – del valore di 350mila euro, ottenuti sia con liquidità dell’eredità sia con i proventi del patrimonio immobiliare venduto – potrà accogliere diverse zone. Dall’area parcheggio per il personale e i visitatori, all’ingresso con uffici amministrativi e area accoglienza, dagli spogliatoi e servizi igienici per operatori e ospiti a percorsi pedonali delimitati e illuminati, che collegano le varie sezioni del complesso. E ancora un’area servizi, con magazzino, locali tecnici, infermeria e zona degenza. Su carta, individuata anche la zona quarantena, un’area libera per i gatti, con struttura rifugio dotata di cuccette e spazi protetti.
Il gattile del domani, insomma, non sarà solo più sicuro e funzionale, ma anche un modello di accoglienza dove i mici potranno vivere in condizioni dignitose e confortevoli, in attesa di trovare una nuova famiglia. Una realtà che andrà a sostituire la struttura fatiscente e strutturalmente problematica di via Majorana in Carraia, che oltre ad avere molti anni sulle spalle, è stata colpita dagli allagamenti e sarà oggetto dei lavori di raddoppio ferroviario lungo la linea Empoli-Granaiolo.
Il terreno su cui troveranno casa i felini accolti dagli Aristogatti è un’area molto ampia e ben strutturata, così da rendere migliore la permanenza degli animali, anche grazie alle cure dei volontari che potranno operare in un ambiente più comodo e vivibile.
"L’iter è cominciato – conferma Stefano Maestrini, volontario dell’associazione Aristogatti che gestisce il rifugio –. Siamo fiduciosi. Se andrà come da progetto, il gattile di Empoli sarà un vanto a livello regionale e un modello da seguire per future strutture simili".
Y.C.