YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Ladri senza cuore, rubano i pomodori dall’orto della Rems

Empoli, un altro raid al terreno sociale della cooperativa Sintesi Minerva. Carcapede: “Hanno tagliato il recinto per portare via 30 chili di prodotti”

L’orto sociale del Pozzale è stato preso nuovamente di mira (Foto repertorio Germogli)

L’orto sociale del Pozzale è stato preso nuovamente di mira (Foto repertorio Germogli)

Empoli, 2 settembre 2025 – Nuovo furto all’orto sociale della Rems. I ladri sono tornati a colpire il terreno agricolo del Pozzale, dove la cooperativa Sintesi Minerva porta avanti il progetto “Dimorto Buono“. Dopo aver tagliato la rete di recinzione, qualcuno ha portato via una trentina di chili tra pomodori e melanzane, destinati non a una dispensa privata, ma ai commercianti locali e al piccolo mercatino che ogni giorno viene allestito accanto alla struttura.

E non è la prima volta. Già nell’agosto del 2024, ignoti erano stati immortalati da una fototrappola nello stesso campo mentre caricavano cipolle nel bagagliaio di un’auto. A distanza di un anno, la storia si ripete. E la rabbia lascia il posto all’indignazione. “Chi ruba a questo progetto fa male ai ragazzi in inserimento e con 30 chili di pomodori si mette in dispensa poca roba. Non è un furto per fame. È un furto per spregio. Di cui c’è da vergognarsi”. E’ amaro lo sfogo della cooperativa. Più che il danno economico – stimato tra i 200 e i 300 euro – a pesare è la ferita inferta al senso del progetto.

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“Non sono solo pomodori quelli che hanno portato via: è il frutto di giornate di lavoro, di fatica, di mani che imparano a prendersi cura della terra e di sé stessi – ha aggiunto uno degli educatori, Matteo Carcapede –. Chi ruba non fa male solo al raccolto, ma ai ragazzi che qui stanno costruendo un percorso di riabilitazione e dignità. Un gesto di spregio che colpisce il valore educativo e umano di un’esperienza. Un furto così è una ferita per tutti”.

Dietro a ogni cestino di ortaggi infatti c’è un percorso lento, fatto di semine, attese e raccolti che non sono solo agricoli, ma anche umani. Ad accorgersi dell’accaduto sono stati proprio loro, gli ‘agricoltori’ della Rems che lavorano accanto agli operatori: vangano, irrigano, raccolgono, vendono. Con la cura della terra imparano la cura di sé. E vedere il proprio lavoro portato via in una notte destabilizza un equilibrio faticosamente conquistato.

“Rispetto all’anno scorso avevamo recintato tutto il perimetro del campo – spiega il tutor del progetto, Andrea Pepe –. Speravamo fosse sufficiente. Invece la rete è stata squarciata. Un atto intenzionale, che ci è costato 30-40 chili di prodotto. Forse chi ha compiuto il gesto non sa che qui ci lavorano persone fragili, che in questi mesi hanno seguito ogni fase. Fare l’amara scoperta per loro è stato un colpo duro”. La cooperativa non procederà con denuncia, ma lancia un messaggio diretto a chi ha compiuto il gesto. “Non vogliamo criminalizzare, ma scuotere le coscienze. Se davvero c’è bisogno per fame, basta chiedere: nessuno viene lasciato senza un sacchetto di verdura”. Per informare meglio la comunità, saranno distribuiti volantini nella frazione, ricordando che quello del Pozzale non è un orto privato qualsiasi, ma un posto dove si costruisce dignità, lavoro e inclusione sociale. E dove, nonostante l’amarezza, domani, si ricomincia.