REDAZIONE EMPOLI

Lavanderia nel mirino dei ladri: "Tanti danni per pochi euro . Siamo arrivati al nono furto"

La scorsa settimana rotta la gettoniera, ieri mattina il distributore. La rabbia di Ulivi: "Il ladro a volto scoperto armato di cacciavite".

Se la situazione non fosse tragica avrebbe dell’incredibile e potrebbe strappare addirittura un sorriso (amaro). Il titolare della Express wash di piazza Matteotti ormai ha perso le speranze. Non passa giorno in cui attraverso le telecamere del proprio sistema di videosorveglianza non assista a scene spiacevoli – e potenzialmente pericolose – che richiedono il pronto intervento suo, della vigilanza privata o delle forze dell’ordine. "Ma, purtroppo, non facciamo sempre in tempo a fiondarci sul posto, a dare l’allarme e quindi a prevenire furti e vandalismi", racconta Cristiano Ulivi a cui più di una volta è toccato di dover vedere il furto in diretta monitorando dal cellulare il proprio negozio.

È successo nuovamente ieri mattina quando un uomo, a volto, scoperto è entrato armato di cacciavite e scalpello per forzare il distributore del caffè. "Erano le 8.30, la città era già sveglia, in giro c’era movimento – aggiunge incredulo il proprietario della lavanderia automatica empolese –. Eppure l’ho visto entrare con disinvoltura e mettersi all’opera con tutti i suoi arnesi. Ha fatto con calma, come se fosse la cosa più naturale del mondo... Un lavoro certosino, smontando pezzo per pezzo lo sportello e l’interno del macchinario. Poi, intascato l’incasso, se n’è andato a passo lento".

Ed ecco servito il secondo furto nell’arco di dieci giorni, il terzo dall’inizio dell’anno nonché il nono dall’estate 2024. Numeri da record con una frequenza che rende sempre più faticoso rimboccarsi le maniche per ripartire. "Siamo avviliti. La scorsa settimana è toccato alla gettoniera e all’asciugatrice con un colpo che ha fruttato al ladro 400 euro – ricorda l’imprenditore –, oggi è toccato alla macchinetta (gestita da terzi) con un danno di svariate centinaia di euro che supera di gran lunga l’entità della refurtiva pari forse a una trentina. Cosa dobbiamo fare?".

Elisa Capobianco