Tari, Pisa è il capoluogo di provincia italiano dove si spende di più. I dati delle altre città toscane

Lo studio della Uil sull’anno 2022

Un operatore intento a raccogliere rifiuti

Un operatore intento a raccogliere rifiuti

Firenze, 15 maggio 2023 – Come ogni anno lo studio del servizio lavoro, coesione e territorio della Uil elabora i costi della Tari in 107 città capoluogo di provincia. Relativamente all'anno 2022, è Pisa la più cara d'Italia: le famiglie hanno versato mediamente 519 euro, contro i 325 euro medi a livello nazionale. Il calcolo è fatto su una famiglia di quattro componenti, che vive in un'abitazione di 80 metri quadrati e ha un reddito Isee di 25mila euro.

Firenze una delle città con la Tari più bassa d’Italia

Tra le 'last ten' per costo della Tari si trova invece Firenze. Dopo Belluno, la città dove si paga meno Tari in assoluto in Italia, con 168,51 euro annui, ci sono Novara, Ascoli Piceno, Macerata, Pordenone, Brescia, Trento e poi Firenze, dove nel 2022 le famiglie hanno speso mediamente poco più di 194 euro di Tari.

Arezzo e Pistoia le città con gli aumenti percentuali più alti

Arezzo non è tra i capoluoghi di provincia più cari per la tassa sui rifiuti, ma spicca per gli aumenti percentuali 2021-2022 tra i più alti d'Italia. L'incremento sfiora il 21% (20,9%), seguito da Forlì (+20,7%) e, subito dopo, Pistoia, con +19,2%, contro una media nazionale che si attesta invece al +3,7%. Scende invece la Tari tra il 2021 e il 2022 a Firenze (-20,2%), Siena (-15,3%) e Massa (-4,5%).

L'andamento della Tari nel periodo 2018-2022: a Pistoia +40%

Se si allarga lo sguardo agli ultimi cinque anni, Pistoia e Arezzo sono le città toscane dove si sono registrati gli aumenti più alti della tassa sui rifiuti, rispettivamente con +40,4% e +38%, contro una media nazionale del 7,7%. In controtendenza invece Firenze, dove la Tari è diminuita tra il 2018 e il 2022 del 18,7%, e Siena, che nello stesso arco di tempo ha sfiorato il -10%.