MONICA PIERACCINI
Economia

Laurearsi? In Toscana solo 8 assunzioni su 100 richiedono il titolo universitario

Oltre 33mila posti di lavoro a luglio, ma la domanda resta orientata a diplomi e qualifiche. A Firenze quasi un'impresa su due non trova i profili necessari

Studenti universitari a lezione

Studenti universitari a lezione

Firenze, 24 luglio 2025 – La laurea? Spesso non serve. Almeno per trovare lavoro. A confermarlo sono i dati del sistema Excelsior di Unioncamere, che, nel report di luglio 2025, registrano in Toscana oltre 33mila assunzioni programmate dalle imprese per il corrente mese (e oltre 88mila entro settembre) ma solo in 8 casi su 100 viene richiesto un titolo universitario. Nel 41% delle occasioni è invece sufficiente una qualifica o un diploma professionale, nel 25% un diploma di scuola superiore e in un altro 25% basta la licenza media. In sostanza, nel 66% dei casi un diploma – tecnico o generico – è più che sufficiente per essere assunti.

La fotografia che emerge è quella di un mercato del lavoro che guarda con più interesse alla formazione tecnica e professionalizzante piuttosto che ai titoli accademici. Un messaggio chiaro, soprattutto per i giovani e le famiglie impegnate a orientare scelte scolastiche e universitarie.

Turismo e servizi trainano le assunzioni

Nel dettaglio, tra i settori che trainano le assunzioni a luglio in Toscana spiccano il turismo (9.760 posti), il commercio (4.240) e i servizi alla persona (4.180). Il 71% delle entrate previste si concentra nel terziario, mentre il 68% riguarda imprese con meno di 50 dipendenti. La maggior parte dei contratti sarà a termine: nel 79% dei casi si tratta di rapporti di lavoro a tempo determinato o di altra durata predefinita, mentre solo il 21% sarà stabile, cioè a tempo indeterminato o in apprendistato.

Il mismatch resta un nodo cruciale: in 48 casi su 100 le aziende dichiarano di avere difficoltà nel reperire i profili desiderati, spesso per mancanza di competenze specifiche o esperienze adeguate.

Firenze: 9.330 nuove assunzioni, ma il 44% delle imprese è in difficoltà

A Firenze e provincia, dove nel solo mese di luglio sono previste 9.330 nuove assunzioni (che diventeranno oltre 27.400 entro settembre), la situazione rispecchia i dati regionali ma con alcune accentuazioni. A livello metropolitano, infatti, quasi un’impresa su due (44%) ha problemi nel trovare i profili necessari. Una percentuale che sale al 62,5% nelle aree tecniche e della progettazione, dove sono previste 1.190 nuove entrate.

Anche nell’area della produzione e organizzazione del servizio, che rappresenta oltre 4.550 ingressi, le difficoltà di reperimento superano il 48%. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro continua quindi a essere un ostacolo alla crescita.

“La necessità di formare personale qualificato sarà sempre più al centro dell’azione della Camera di commercio di Firenze – sottolinea il presidente Massimo Manetti – A settembre ripartiamo subito, l’11, con un open day per far conoscere ai giovani i dieci Its attivi in Toscana che assicurano una formazione professionalizzante e che, ci dicono le statistiche, assicurano prospettive di occupazione alla quasi totalità dei partecipanti. Per il 19 settembre, poi, la Camera ha organizzato un colloquio dell’economia aperto a tutti con Lucia Aleotti, azionista e componente del cda di Menarini, oltre che vicepresidente nazionale di Confindustria, esponente di un mondo, quello della ricerca e produzione farmaceutica, che offre prospettive di occupazione ad alto livello e la cui ricerca di personale – come ebbe modo sottolineare la stessa dottoressa Aleotti durante un evento proprio presso l’auditorium della Camera – è stata limitata dal numero chiuso nella facoltà universitarie di medicina”.

Giovani e contratti a termine: il quadro

Un dato positivo riguarda i giovani: nel 31% dei casi le nuove assunzioni riguarderanno under 30, soprattutto nell’area commerciale (41,5% su 1.920 posti) e in quella direzionale e dei servizi (40,5% su 350). Il 25% dei nuovi assunti sarà straniero.

Il contratto proposto rimane però spesso precario: solo il 24% dei nuovi lavoratori firmerà un tempo indeterminato o un apprendistato, mentre il 76% avrà un contratto a termine. Le imprese che assumono sono il 17% del totale.

A Firenze, infine, si registra una quota di assunzioni per dirigenti, specialisti e tecnici pari al 16%, superiore alla media nazionale (14%). Solo l’11% delle assunzioni previste è riservato a laureati, a ulteriore conferma del fatto che, almeno nel mercato del lavoro locale, laurearsi non è più sinonimo di occupabilità immediata.