
Mariano Bizzarri Ollandini, presidente e security manager del Corpo Guardie di Città (foto di Enrico Mattia Del Punta)
Chiudere bene porte e finestre è il primo passo per proteggere un’abitazione, ma non basta. I ladri preferiscono agire quando sono certi che in casa non c’è nessuno. “Per questo consiglio sempre di simulare la presenza – spiega Bizzarri Ollandini – attraverso dispositivi smart che accendono e spengono luci o la TV a orari differenti, in modo da non creare routine riconoscibili”. Anche la cura dei dettagli è fondamentale: lasciare le tapparelle tutte abbassate o dimenticare la posta nella cassetta può essere un segnale chiaro di assenza. Meglio affidarsi a qualcuno di fiducia che, a giorni alterni, ritiri la posta e dia un’occhiata agli ambienti, oppure servirsi di servizi specifici. L’obiettivo è semplice: evitare che la casa sembri disabitata.
Abitare in un condominio con portineria o accesso controllato può dare un falso senso di sicurezza. “In realtà i ladri acrobati riescono a entrare anche dai piani alti – precisa l’esperto – arrampicandosi su grondaie o sfruttando terrazzi e balconi. In alcuni casi, riescono persino ad aprire porte blindate senza lasciare segni visibili, grazie a strumenti sofisticati come chiavi bulgare”. È quindi sbagliato pensare che basti un portone per stare tranquilli. I piani bassi e intermedi restano i più colpiti, ma anche gli attici possono essere vulnerabili. Ogni appartamento richiede misure su misura: anche un piccolo impianto d’allarme può essere più efficace di una portineria.