
Pane, vino e zucchero
Un tempo era la merenda dei bambini, soprattutto nelle campagne toscane. Pane raffermo, vino novello e una spolverata di zucchero. Il vino, giovane e fruttato, era appena fatto: niente bottiglia, solo damigiana. Lo bevevano anche i piccoli, diluito o bollito: “fa buon sangue”, si diceva. Era il primo passo verso l’età adulta, con gusto deciso e dolce insieme.
Lo zucchero sciolto sul pane bagnato creava una patina invitante. Povera, sì, ma ricca di senso, amore e tradizione. C’era chi usava il mosto o il miele al posto dello zucchero. Oggi è nostalgia pura: un ricordo che profuma di vendemmia. E di infanzia con le mani appiccicose e il sorriso rosso vino.