
Tra i pendolari è sempre alta la guardia sui problemi dei treni
Trasloco dei treni dei pendolari sulla linea lenta. E’ ancora botta e risposta tra il Comitato Valdarno Direttissima, che di recente aveva puntato l’indice sulla mancanza di iniziativa politica della Regione sul tema, e l’amministrazione toscana che invece respinge le accuse di inerzia. "I treni regionali e interregionali – afferma in una nota l’ente - devono poter continuare a utilizzare la Direttissima almeno fino all’arrivo dei nuovi convogli, in coerenza con gli impegni contrattuali". A corredo della rivendicazione del lavoro svolto, vengono riepilogati i passaggi della vicenda. Fin dall’inizio del 2024 Rete Ferroviaria Italiana manifestò la volontà di procedere dal 1° gennaio 2026 allo spostamento sulla tratta lenta dei convogli con velocità sotto i 200 chilometri orari, vietandone la circolazione nella Direttissima. Un cambiamento sostanziale per attuare la delibera specifica dell’Autorità regolazione dei trasporti. E proprio al presidente dell’Art e ai vertici di Rfi e Trenitalia, il 4 maggio scorso gli uffici regionali spedirono una lettera per esprimere le controindicazioni al provvedimento e mettere in evidenza le criticità future in termini di ritardi nel raggiungere i luoghi di lavoro e di studio nei capoluoghi e di peggioramento della qualità della vita dei passeggeri. Una missiva rimasta inascoltata e per questo a metà dello stesso mese partì una seconda sollecitazione, stavolta coinvolgendo anche Ministro dei Trasporti, Conferenza delle Regioni e le limitrofe amministrazioni regionali di Umbria e Lazio a loro volta parti in causa. A fine giugno l’Autorità ha richiesto ulteriori approfondimenti tecnici, subito forniti dall’ente toscano con i dati di sua competenza. In ultimo si ricorda che nel contratto con Trenitalia del 2019, la Regione aveva previsto l’acquisto di nuovo materiale rotabile idoneo alla Direttissima, ma le consegne, complice la pandemia, sono slittate: i primi treni arriveranno nel secondo semestre 2026 e la fornitura sarà completata nel 2027. Ulteriore capitolo a luglio, quando Toscana, Umbria e Lazio hanno scritto di nuovo a Ministero e referenti delle ferrovie per chiedere un incontro urgente, mai avvenuto, e il mantenimento dello statu quo in attesa del completo rinnovo di locomotive e vagoni nel rispetto delle previsioni contrattuali. "Cronistoria esatta a conferma di quanto detto dal Comitato", che ribatte: "Da luglio non è successo niente" per la mancanza di iniziativa della Regione. L’accusa è di un eccessivo impegno per la campagna elettorale" e intanto, conclude il portavoce Da Re, il Ministro dei trasporti ha incontrato Art confermando la possibile deroga al blocco ipotizzato.