
I convogli che avranno una velocità superiore ai 300 chilometri orari viaggeranno sulla Direttissima .
Un appello accorato, firmato da un gruppo spontaneo di pendolari della tratta Arezzo-Roma, arriva in questi giorni alle istituzioni e alle aziende del trasporto ferroviario, per chiedere il mantenimento della deroga che consente il transito dei treni regionali sulla linea Alta Velocità. Una richiesta che nasce dall’ennesima prospettiva di peggioramento del servizio: con l’introduzione dell’orario invernale 2025 e l’innalzamento a 300 km/h della velocità sulla Direttissima tra Rovezzano e Settebagni, i convogli regionali – che non superano i 160 km/h – non potranno più transitare su quel tracciato. La conseguenza? Il loro spostamento obbligato sulla cosiddetta "linea Lenta", con ulteriori ritardi, disagi e affollamenti. Il Comitato Pendolari Arezzo-Valdichiana, che si è fatto promotore di questo documento, denuncia una situazione divenuta insostenibile. "La tratta Firenze-Arezzo-Roma ha mostrato, tra la fine del 2023 e la prima metà del 2024, gravi criticità in termini di puntualità e regolarità. Ritardi superiori ai 100 minuti, treni soppressi senza preavviso, carrozze sovraffollate e materiale rotabile obsoleto compromettono ogni giorno la nostra qualità della vita", scrivono. E aggiungono: "Chiediamo soluzioni efficaci e la possibilità di essere coinvolti nei tavoli decisionali". Una delle situazioni più emblematiche riguarda la soppressione del treno regionale 18711, che ogni mattina collegava Arezzo a Castiglion Fiorentino e Cortona, fondamentale per studenti e lavoratori. Una cancellazione che ha costretto molti a rivedere le proprie abitudini, arrecando disagi. Non è un caso che anche le istituzioni locali abbiano deciso di scendere in campo. Nei mesi scorsi, l’assessora ai trasporti del Comune di Cortona, Silvia Spensierati, ha preso parte alla manifestazione nazionale dei sindaci a Roma, dove ha rappresentato le istanze del territorio e le difficoltà quotidiane di centinaia di cittadini. "Non possiamo più tollerare un servizio così carente – ha dichiarato –. Il trasporto ferroviario è un diritto, non un privilegio. I pendolari vanno ascoltati e tutelati". Gli amministratori hanno chiesto investimenti strutturali e un piano di potenziamento reale, a partire dalla manutenzione della rete, dal miglioramento del materiale rotabile e dalla difesa della deroga al transito dei regionali sulla Direttissima. La partita resta aperta, ma intanto le voci dei pendolari continuano a farsi sentire. "Vorremmo partecipare agli incontri istituzionali", scrive il comitato, "per fare fronte comune su un tema che tocca la vita quotidiana di migliaia di cittadini toscani. Meno annunci, più ascolto e azioni concrete".