MARIA ROSA DI TERMINE
Cronaca

I regionali tornano sulla Direttissima: "C’è la deroga, ma non una data certa"

Da Re rappresentante del comitato pendolari con l’arrivo di convogli veloci propone di allungare fino al 2028

I treni regionali potrebbero restare sulla direttissima fino al 2026 ma non c’è data

I treni regionali potrebbero restare sulla direttissima fino al 2026 ma non c’è data

Dall’ennesima calda estate fatta spesso di proteste e disservizi per chi viaggia in treno spunta un’eventualità che potrebbe rinviare lo scenario più temuto dagli utenti, ovvero il "no" al transito dei regionali sulla Direttissima Roma – Firenze da gennaio del prossimo anno.

La disposizione, contenuta nella delibera 178 del 2024 dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti, prevede di dirottare i convogli con velocità inferiore ai 200 chilometri orari sul tracciato lento, con un allungamento dei tempi di percorrenza nel viaggio da e per i capoluoghi di provincia e regione.

Ebbene, sembra possibile una deroga almeno parziale al blocco e a rilanciare l’annuncio dell’assessore umbro ai trasporti Francesco De Rebotti, visto che il tema riguarda Toscana, Umbria e Lazio, è il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Maurizio Da Re(nella foto) che tuttavia sollecita maggiori garanzie sulla questione perché, afferma, non sono chiare modalità e tempistiche della dilazione.

Successivamente alla riunione del 17 luglio sul blocco dei treni regionali sulla Direttissima, le Regioni Umbria, Toscana e Lazio hanno richiesto ufficialmente ad ART "un incontro urgente, anche con la presenza di Rfi e Trenitalia, ribadendo la necessità di slittare la data di avvio del divieto solo quando saranno disponibili i treni a 200 km/h acquistati dalle Regioni".

Nelle comunicazioni dei giorni scorsi di Art e dell’amministrazione regionale umbra, infatti, si prospetta un rinvio di alcuni mesi nel 2026, ossia "fino a quando – aggiunge - arriveranno alla Regione Umbria i nuovi treni da 200 km/h, adatti per la Direttissima, ma la data finale della consegna da parte di Trenitalia di tutti i nuovi treni, compresi i sei acquistati dalla Toscana, sembra prevista per la metà del 2027".

Se derogar si deve, quindi, fa notare Da Re, il lasso di tempo utile dovrebbe allungarsi fino al gennaio 2028, "ma non ci sono certezze su questa possibile data e la Toscana non si esprime sulla questione".

Peraltro, viene ricordato, che dopo la riunione convocata il 17 luglio per trovare una soluzione anche sulla base della levata di scudi di amministratori e rappresentanti istituzionali dei due versanti della vallata scesi al fianco dei viaggiatori, le Regioni Umbria, Toscana e Lazio avevano richiesto ufficialmente ad Art "un incontro urgente".

Un summit alla presenza anche di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia per ribadire "la necessità di slittare la data di avvio del divieto solo quando saranno disponibili i treni a 200 km/h acquistati dalle Regioni", come si legge nella lettera scritta congiuntamente dai tre assessori regionali.

"L’incontro era stato proposto e auspicato dallo stesso Comitato pendolari - continua Da Re – ed è importante che le tre Regioni si muovano insieme, così da avere più forza e determinazione nella richiesta di rinvio del blocco della Direttissima".

Non manca la stoccata nei confronti della giunta toscana: "Sorprende che la notizia si apprenda solo dall’intraprendente assessore ai trasporti dell’Umbria, De Rebotti, tramite un suo recente post su Facebook – sottolinea il referente dei pendolari valdarnesi - mentre l’assessore toscano Baccelli è assente e non dà comunicazione della richiesta di incontro con Art neppure ai sindaci del Valdarno".

Piovono critiche anche sul governatore Giani "troppo impegnato – è la conclusione - con il ministro Salvini e Rfi sul Passante dell’Alta Velocità di Firenze".