REDAZIONE AREZZO

"Terroristi" in calzoni corti. Il blitz nazionale di polizia coinvolge qui tre minorenni

Perquisizioni all’alba della Digos nelle case di ragazzi dai 14 ai 17 anni. Tra gli episodi le scritte "potere bianco" su un parcheggio. 22 casi in Italia.

Il blitz fu immortalato dalle telecamere della rete di videosorveglianza

Il blitz fu immortalato dalle telecamere della rete di videosorveglianza

Tocca anche il Valdarno l’operazione nazionale della Polizia per contrastare fenomeni di estremismo di matrice suprematista, accelerazionista, antagonista e Jihaidista diffusi tra i giovanissimi. Ieri mattina all’alba la Digos di Arezzo ha eseguito tre perquisizioni nei confronti di altrettanti minori, due residenti nell’aretino, il più grande di 17 anni e l’altro di appena 14, e di un quindicenne che abita nel fiorentino. Gli adolescenti, secondo quanto hanno accertato gli investigatori durante l’inchiesta, sarebbero coinvolti in alcuni episodi avvenuti a inizio marzo scorso a San Giovanni quando sul muro in cemento all’ingresso del parcheggio intitolato a Carlo Alberto Dalla Chiesa era stata vergata con la vernice spray l’espressione "White power", potere bianco, corredata da una croce celtica e da una svastica. Simboli inquietanti riaffiorati dal buio della storia e prerogativa di frange e formazioni di estrema destra e di movimenti suprematisti e neonazisti. Il blitz, avvenuto nel tardo pomeriggio, fu immortalato dalle telecamere della rete di videosorveglianza della zona e le immagini furono acquisite dagli agenti della Polizia Municipale sangiovannese e consegnate alle forze dell’ordine per individuare gli autori. Qualche giorno più tardi, sempre nella città di Masaccio, ad essere imbrattata fu la facciata della sede del patronato Acli con la frase "Italia agli Italiani" affiancata dalla croce sovrapposta a un cerchio. Fatti probabilmente maturati nel medesimo contesto, discriminatori - come hanno appurato gli inquirenti che fin da subito attenzionarono il terzetto - e contro l’ideologia antifascista, tutti coloro che "non si identificano nella razza bianca" nonchè di stampo antisemita. Episodi che innescarono reazioni immediate, a cominciare dalla denuncia presentata ai Carabinieri dal sindaco Valentina Vadi e dalla ferma condanna delle forze politiche e delle associazioni. Tutti concordi nel non derubricare l’accaduto come atto vandalico o bravata di ragazzini annoiati, ma nel ritenerlo un attacco chiaro ai valori di solidarietà e rispetto in una terra inclusiva. Le tre perquisizioni rientrano tra le 22 eseguite in diverse regioni italiane con il coordinamento delle Procure presso il Tribunale per i Minorenni e tutte rivolte a giovani tra i 13 e i 17 anni al termine di un’attività investigativa che ha fatto venire alla luce il progressivo incremento della presenza di under 18 "in contesti di devianza e criminalità minorile in ambiti di eversione e terrorismo interno e internazionale". Una escalation preoccupante favorita anche dal ruolo del web e dei social, veicoli accessibili, veloci e riservati per lo scambio di messaggi dai contenuti pericolosi, incitare alla violenza e al terrorismo e in grado di indottrinare e far proseliti. Gli agenti della Digos delle Questure competenti per territorio hanno lavorato non a caso in sinergia con le Sezioni Operative per la Sicurezza Cibernetica, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e il risultato premia l’opera di prevenzione e di intelligence, condivisa in sede di Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo.