MASSIMO BAGIARDI
Cronaca

Casco e targa coperta per sparare. È caccia all’uomo dopo l’agguato a Montevarchi

I colpi esplosi dallo scooter contro un trentenne hanno scosso Montevarchi: le reazioni allarmate. Sotto esame le immagini delle telecamere, ecco le misure prese dai banditi per fuggire. Prime piste

Il luogo dell’agguato a colpi di pistola sotto i portici del centro a Montevarchi

Il luogo dell’agguato a colpi di pistola sotto i portici del centro a Montevarchi

Montevarchi, 3 agosto 2025 – E’ caccia all’uomo. Ma il cerchio potrebbe chiudersi a breve attorno ai due italiani che, giovedì sera, in centro a Montevarchi hanno gambizzato con un colpo di pistola un trentacinquenne italo-marocchino. Lo hanno affiacato in scooter nella zona dei portici, e gli hanno sparato, lasciandolo a terra, sanguinante. Poi la fuga a bordo dello scooter, lo stesso servito per l’agguato. Il giovane ferito non è in pericolo di vita. Dagli accertamenti è emerso che ha diversi precedenti penali per consumo e vendita di sostanze stupefacenti. Un elemento che porta gli investigatori a ritenere che l’assalto sia maturato per un regolamento di conti nel mondo dello spacico. Le indagini della Compagnia dei carabinieri di San Giovanni anche grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza stanno procedendo spedite. I due autori del blitz sono già noti alle forze dell’ordine per precedenti sempre nel giro degli stupefacenti e potrebbe profilarsi l’accusa di tentato omicidio.

Le prossime ore saranno decisive, il proiettile partito dalla pistola ha colpito il giovane di striscio: è stato per questo che ha potuto spostarsi dal loggiato di Piazza Vittorio Veneto fino a via Cataliotti, poche decine di metri più in là. E arrivato nella zona dei Fori Varchi si è dovuto fermare per la cospicuaperdita di sangue dalla gamba ferita.

Ha chiamato i soccorritori del 118 che nel giro di pochi minuti, assieme ai carabinieri, sono intervenuti e lo hanno trasferito all’ospedale della Gruccia. Fin qui la cronaca. Ma l’agguato in pieno centro, i colpi di pistola all’ora della movida vanno oltre e raccontano di un “clima” pesante che si respira in città.

In piazza c’erano molte persone e si è rischiato un bilancio ben più tragico. Sale la preoccupazione di residenti e commercianti, soprattutto nel triangolo “caldo” che comprende l’area della stazione, piazza Mazzini, le logge, la grande area dell’accesso a nord della città. È qui che, secondo il racconto di chi ci vive e ci lavora “la sera è complicato poter uscire. Ci sono spesso risse, litigi, atti vandalici che si ripetono. E siamo arrivati perfino alle sparatorie”. La gente ha paura e l’agguato sotto i portici ha segnato una sorta di punto di non ritorno. “Non era mai successa un cosa del genere, siamo spaventati, non possiamo nemmeno più uscire tranquilli la sera a fare due passi, perchè come è accaduto giovedì, potremmo diventare un bersaglio mobile e magari finire a terra colpiti da un proiettile vagante”, segnala un commerciante che ha un’attività anche ad Arezzo. Perchè tutti, nelle vie del centro e sui social sottolineano che il bilancio della sparatoria, alla fine, poteva essere di gran lunga più tragico.

E tutto cò non ha fatto altro che aumentare la preoccupazione non solo nel grido d’allarme lanciato dalla sindaca Chiassai che ha chiesto un incontro urgente al questore Tatarelli, ma anche dei tanti residenti che, sui social, hanno manifestato rabbia e indignazione perchè “ci sentiamo sempre meno sicuri e protetti sotto le mura di casa”.