
Baudo con Gabriele, figlio di Alessando, e Martina, figlia di Barbara Fioroni
Il viaggio lungo l’Autosole è come un nastro nel quale scorrono le immagini di una vita insieme. Perchè gli anni che legano Pippo Baudo e la famiglia di Walter, Alessandro e Barbara Fioroni, sono molti e raccontano di spettacoli costruiti con rigore, ma anche momenti - incancellabili - di un’amicizia profonda. Il palcoscenico ha unito i manager dello spettacolo aretini e l’artista in "un rapporto che andava oltre gli impegni professionali", dice Alessandro in vivavoce mentre guida con a fianco la sorella Barbara. Il viaggio li riporta ad Arezzo da Roma, per l’ultimo saluto a Baudo, lì in quel Teatro delle Vittorie che è stato il suo regno, la "fucina" nella quale "ha cambiato la televisione". Loro erano lì nella giornata dell’ultimo saluto, e anche in questa presenza, in questa testimonianza di affetto, c’è il senso del legame che li unisce. E per Alessandro Fioroni, è il ricordo più caro di Baudo che porterà con sè. "Lui è stato il primo ad entrare nella camera ardente, quando mio padre ci ha lasciati, l’11 ottobre 2012. Io e mia sorella Barbara lo abbiamo visto arrivare e scendere dalla macchina: è venuto verso di noi e ci ha abbracciato in silenzio. Non potremo mai dimenticarlo. È una dimostrazione concreta dell’affetto che ha unito Baudo alla mia famiglia e la testimonianza di quanto per la nostra famiglia sia stata una persona speciale". Quando ha ricevuto la notizia della morte, Fioroni era all’estero. "Sono rientrato e la prima cosa che con Barbara abbiamo fatto è stata andare a Roma per rendergli omaggio, esattamente come fece lui con nostro padre". Racconta la "fortuna di aver potuto lavorare al suo fianco nelle tante cose che abbiamo fatto insieme, per me ha rappresentato una straordinaria opportunità di crescita professionale". Anni pieni, intensi, vissuti tutti d’un fiato a buttare giù idee, scalette che diventavano spettacoli, ad Arezzo e nelle località termali: Montecatini e Chianciano. E con la città, Baudo ha mantenuto un rapporto stretto: "Lo legava ad Arezzo l’amicizia con la famiglia di Pasquale Macrì oltre che con la nostra", rievoca Alessandro che poi concentra il focus dei ricordi sull’evento che lanciò la città sul red carpet nazionale. "Vota la Voce", in Piazza Grande, col sigillo dei Fioroni. "Insieme a lui ho fatto l’ultima edizione, nel 2000. Ogni anno in città arrivavano i big della musica nazionali e internazionali: Vasco Rossi, Simply Red, Ligabue, Ramazzotti, Robin Williams, I Pooh. Sei edizioni al top. Un evento di grande livello al quale mio padre aveva dato tantissimo. Cadeva nella seconda metà di settembre, dopo la Giostra del Saracino e prima dell’Antiquaria. Ecco, per la fiera di ottobre furono misurati i flussi di viaggiatori in uscita al casello di Arezzo, fu un record assoluto, alberghi e ristoranti pieni. Vota la Voce divenne uno splendido motore di promozione per la città". La "fortuna di stare accanto a Baudo" per Alessandro è stata anche una "scuola di vita: partecipavo non solo al programma nel suo svolgimento ma sopratutto alla sua costruzione. E ho imparato dal migliore". Passaggio per ricordare anche gli altri "giganti" con cui ha condiviso un lungo tratto degli oltre quarant’anni di carriera. Due su tutti e tra tutti: Gino Bramieri e Gigi Proietti. Ma Baudo "era per noi una persona di casa. Abbiamo fatto tanti spettacoli e lui si divertiva perchè aveva la passione del lavoro". sottolinea Barbara. Tra i ricordi, riaffiora un evento a Chianciano: "Lui era già famoso, quella sera c’erano settemila persone sedute per lo spettacolo. Lui cantava e suonava al piano ma aveva bisogno di completare lo spettacolo. Mio padre gli portò Panariello e Pieraccioni, allora sconosciuti. E da lì Pippo continuò a chiamarli nelle sue trasmissioni televisive". Riordinando gli archivi, ha trovato la locandina di uno spettacolo: "La canzone del secolo", con accanto la dicitura: di Pippo Baudo e Alessandro Fioroni. "Sono ricordi belli, ma conservo anche quelli dei momenti difficili". Gli anni dell’uscita dalla Rai e l’approdo a Mediaset e poi la traversata nel deserto per tornare a viale Mazzini. Ma nei viaggi tra Arezzo e Roma "noi e pochi altri gli siamo rimasti vicino". Come ieri: Alessandro e Barbara Fioroni, nell’ultimo abbraccio a Pippo.