
L’elisoccorso Pegaso ha trasferito i feriti all’ospedale di Siena
arezzo
Uno schianto, l’ennesimo sulle strade aretine in un’estate che registra un’impennata di feriti. E purtroppo di vittime: in poco meno di due mesi, cinque vite spezzate sull’asfalto. E la Valdichiana resta tra le zone dove più frequentemente si verificano incidenti. Come quello accaduto ieri pomeriggio. Un altro scontro, dopo quello di pochi giorni fa dove è rimasto gravemente ferito un ragazzo di 18 anni. Anche in quel caso, si è trattato dello scontro tra un’auto e una moto. Stesso clichè ieri, quando la macchina dei soccorsi è scattata per lo schianto nel territorio del comune di Marciano, vicino al ponte ci Cesa, recentemente riaperto alla circolazione seppur con alcune limitazioni. La strada che collega la frazione di Marciano a quella di Castiglion Fiorentino, Manciano, è la provinciale della Misericordia. Per cause che dovranno essere chiarite dagli accertamenti dei carabinieri, c’è stato un violento impatto tra una vettura e una moto.
Tre i feriti gravi e tra di loro c’è un ragazzo di 13 anni. Per lui è un uomo di 45 anni i soccorritori hanno chiesto l’intervento del Pegaso per il trasferimento urgente al policlinico di Siena. Per entrambi medici hanno classificato l’entità dei traumi in codice rosso. Nello scontro è rimasto coinvolto anche un settantacinquenne, pure lui ricoverato alle Scotte in gravi condizioni. Immediato l’intervento degli specialisti dell’emergenza: in campo i sanitari dell’ambulanza infermierizzata della Pubblica Assistenza di Foiano.
Il caso riaccende la polemica politica.
Duro il commento di Gianfranco Vecchi, leader provinciale della Lega: "L’incidente nella zona del ponte di Cesa, pur non direttamente legato alla struttura, riaccende i riflettori su una viabilità obsoleta e pericolosa. Il ponte è troppo stretto, non consente il passaggio agevole dei mezzi pesanti – come dimostra un video diffuso recentemente – e rappresenta un punto critico per la sicurezza e lo sviluppo del territorio".
Vecchi incalza e lancia un appello alla Provincia e in particolare al presidente Polcri: "Non si può più ignorare il problema. Il ponte è un collo di bottiglia che danneggia anche il turismo e l’economia locale. I fondi ci sono. Ora servono decisioni chiare e tempi certi. Polcri chiarisca quali intenzioni ha e le risorse per intervenire. La situazione è disastrosa e serve un intervento urgente".