CLAUDIO ROSELLI
Cronaca

Schiacciato dal trattore. Muore dopo giorni di agonia

Tragedia sul lavoro a Monterchi: il 47enne Gjovalin Qosaj non ce l’ha fatta. Era ricoverato alle Scotte. Lascia moglie e due figlie, si indaga sulle cause.

di Claudio Roselli

La triste catena degli infortuni mortali sul lavoro aggiunge purtroppo un altro anello. È morto nel pomeriggio dell’altro ieri, al policlinico delle Scotte di Siena dove era stato ricoverato d’urgenza, il 47enne Gjovalin Qosaj, l’operaio agricolo di origine albanese travolto dalla ruota di un trattore nella località di Villamagra, vicino a Le Ville . Una giornata ordinaria di lavoro nell’azienda agraria con sede nel comune della Valcerfone che ha preso all’improvviso la peggiore delle pieghe per una tragica fatalità. È durata poco più di 48 ore l’agonia dell’uomo, che già nella tarda mattinata di venerdì scorso – quando l’incidente è avvenuto e con il Pegaso atterrato in breve tempo – era giunto nella struttura sanitaria senese in condizioni disperate. Nel cadere a terra dal mezzo agricolo (che la vittima non stava guidando) dopo aver perso l’equilibrio a causa – così sembra – di un avvallamento presente sul fondo stradale, l’uomo era finito sotto la ruota, che gli aveva provocato gravissime conseguenze passando sopra il suo corpo, soprattutto nella parte del bacino. Inutili si sono rivelati tutti i tentativi di salvargli la vita: fin dall’inizio, le speranze erano state francamente poche.

Sul luogo del fatto si erano recati l’ambulanza del 118, i carabinieri della Stazione di Pieve Santo Stefano (poiché quelli erano già impegnati con un sinistro stradale) e i tecnici della prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. A loro il compito di stilare il rapporto su quanto accaduto e a individuare le eventuali responsabilità, anche se al momento non sembra configurarsi alcuna ipotesi di reato. Tutto insomma lascia presagire che la vicenda sarà esente da risvolti di natura penale. Gjovalin Kosaj viveva a Le Ville con la moglie e due figlie, anche se una di esse al momento si trova in Albania; nella frazione , dove abitano alcuni parenti, era arrivato tre anni fa.

Pur essendo una persona riservata, era riuscito comunque a integrarsi nel contesto paesano; lavorava in piena regola sotto ogni profilo e non aveva ancora ottenuto la cittadinanza italiana.

La notizia della sua scomparsa ha suscitato sconforto e tristezza; anche il sindaco Alfredo Romanelli ha ritenuto di dover prendere la parola all’indomani della tragedia che si è consumata: "Il sottoscritto e l’intera comunità , che rappresento nelle vesti di primo cittadino, porgono le condoglianze e si uniscono al dolore della famiglia perché una morte sul lavoro è una fra le cose più brutte che vi possano essere. Perdere la vita nello svolgimento dei propri doveri quotidiani è un qualcosa che non vorremmo mai commentare".