GAIA PAPI
Cronaca

Sanità, accordo storico in Regione. Medici di base nelle Case di Comunità: "Così più servizi e meno attesa"

Il nuovo patto, primo in Italia, punta a rafforzare l’assistenza territoriale e a colmare i vuoti delle aree interne. Presenza continua, più diagnostica di primo livello e personale di supporto per ridurre liste e disagi.

Il presidente Eugenio Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini presentano il nuovo accordo con i medici di base

Il presidente Eugenio Giani e l’assessore alla sanità Simone Bezzini presentano il nuovo accordo con i medici di base

AREZZOUna rivoluzione è alle porte per la sanità toscana. Dopo dodici anni dall’ultima intesa, la Regione ha firmato il nuovo accordo integrativo con i medici di medicina generale, che la giunta regionale ha già approvato. L’obiettivo: rafforzare l’assistenza territoriale, ridurre le liste d’attesa e rendere più capillare la presenza dei medici di base, in linea con il Decreto ministeriale 77 del 2022 e la delibera regionale 1508.

Una piccola rivoluzione che riguarderà, come è ovvio, anche il nostro territorio, di questo ne abbiamo parlato con il dottor Luca Maggi nell’intervista a fianco. Con un accordo sperimentale, primo in Italia, i medici di famiglia entreranno quindi stabilmente nelle Case di comunità, con una presenza continuativa, giorno e notte, nelle sedi hub.

La novità non si ferma qui: viene ridisegnata l’organizzazione delle Aft, le Aggregazioni funzionali territoriali, sempre più aderenti ai bisogni locali. Sono previsti incentivi per l’assunzione di personale infermieristico e di segreteria.

L’obiettivo dichiarato è quello di uniformare la qualità delle cure, colmando i vuoti delle aree interne, montane e insulari, dove più acuta è la carenza di medici. Un capitolo centrale riguarda la diagnostica di primo livello: il coinvolgimento volontario dei medici di famiglia in questo ambito, secondo la Regione, potrà contribuire in modo significativo ad abbattere le liste d’attesa e migliorare l’appropriatezza prescrittiva.

"È una vera soddisfazione – commenta il presidente Eugenio Giani – aver raggiunto in Toscana, con la collaborazione dei medici di famiglia, il primo accordo nazionale che declina concretamente il DM 77. Non solo inaugurazioni simboliche: con la presenza dei medici negli ambulatori delle Case di comunità si attua davvero la rivoluzione della sanità territoriale". Il governatore insiste sul valore di presidio di prossimità: "Le Case di comunità diventeranno un punto di riferimento stabile, dove i cittadini troveranno risposte continue e permanenti ai propri bisogni di salute".

Concetto rafforzato dall’assessore alla sanità Simone Bezzini: "Non è un semplice accordo sindacale, ma la definizione di un modello. La medicina generale sarà protagonista nelle Case e negli Ospedali di comunità, garantendo servizi anche nei centri più piccoli. Inoltre, il patto interviene sulle criticità delle liste di attesa e sull’appropriatezza delle cure, due nodi cruciali per l’efficienza del sistema".

Ga.P.