
Furio Velona guida instancabilmente Cortonantiquaria, firmando con passione la direzione artistica
di Laura Lucente
Da dieci anni Furio Velona guida instancabilmente Antiquaria, firmando con passione la direzione artistica di una delle più longeve mostre mercato italiane. Un legame che è anche storia di famiglia: suo padre Pasquale fu, oltre sessant’anni fa, tra i fondatori insieme a Giulio Stanganini e Ivan Bruschi. Oggi Velona porta avanti quella tradizione con la stessa emozione degli inizi, unendo memoria e futuro.
Direttore, siamo alla 63ª edizione: come si presenta la mostra?
"Quest’anno Antiquaria si annuncia particolarmente interessante. Abbiamo circa venti antiquari e siamo riusciti a recuperare tre-quattro spazi in più, coinvolgendo anche una parte di via Guelfa attrezzata per ospitare nuovi espositori. In questo modo la mostra si allarga e si arricchisce, senza perdere la sua qualità. Gli antiquari presenti sono tutti di ottimo livello e hanno portato pezzi importanti, oggetti rari e di grande curiosità per i collezionisti."
Quali tendenze guidano oggi il mercato?
"Il mercato si orienta sempre più verso oggetti unici, pezzi di valore o di forte curiosità collezionistica. La fascia “media” dell’antiquariato oggi ha meno seguito, gli acquirenti cercano oggetti che abbiano una storia particolare e che possano distinguersi. Noi cerchiamo di rispondere a questa esigenza con una selezione che mantenga alto il livello della mostra."
E sul fronte vendite, quali aspettative?
"Il settore vive ormai da anni tra luci e ombre, ma Antiquaria si distingue per qualità e particolarità. Mi attendo il ritorno dei collezionisti fedeli, anche stranieri che hanno casa nel Centro Italia e amano arredare con oggetti antichi di pregio."
Quanto conta per ospitare questo evento?
"Molto. L’investimento in comunicazione fa rimbalzare il nome della città in lungo e in largo. Nei giorni di mostra cresce il flusso di visitatori e ne beneficia l’intero centro storico: musei, negozi, ristorazione, ospitalità."
Quali sono le principali novità dell’edizione 2025?
"Oltre agli spazi in via Guelfa, la mostra dialoga con ‘Cantare il Medioevo. La lauda a tra devozione e identità civica’ al Maec, che ha ispirato allestimenti e scelte degli espositori. E poi un evento: per la prima volta dalla dispersione ottocentesca torna la predella dell’Annunciazione di Francesco Signorelli (1527), pensata per la pala del Calcinaio e riapparsa grazie a una collezione privata. Un’occasione rara per il pubblico."
Il programma collaterale la soddisfa?
"Come sempre sarà proposto un calendario fitto: conferenze, concerti, spettacoli, e la consegna dei Premi CortonAntiquaria e CortonAntiquaria Arte. Gli appuntamenti coinvolgeranno Sant’Agostino e le piazze principali, trasformando la città in un palcoscenico diffuso."