PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Medici e gioco di squadra. La svolta ’aggregativa’ delle Case di comunità. Più assistenza ai cittadini

Ieri a Siena il primo incontro della Medicina generale con l’assessore Bezzini. L’obiettivo è calare nella realtà l’accordo integrativo regionale. Previsti per i dottori di famiglia pacchetti orari a disposizione del territorio.

Un momento dell’incontro con l’assessore regionale Simone Bezzini

Un momento dell’incontro con l’assessore regionale Simone Bezzini

Un tavolo di lavoro per recepire l’accordo integrativo regionale, presentato la settimana scorsa dalla Regione che diventerà operativo dopo l’approvazione della giunta di lunedì prossimo, andando a riorganizzare la medicina generale al centro della sanità territoriale. La svolta per l’attività del medico di famiglia ruota attorno a due perni: l’ingresso strutturale dei medici di medicina generale nelle Case di comunità e l’adozione dell’Aggregazione funzionale territoriale (AFT) come unica forma associativa abilitata a erogare l’assistenza sanitaria sulle 24 ore.

Ieri dunque al poliambulatorio L’Arca di Fontebecci si sono ritrovati con l’assessore regionale Simone Bezzinj, Maurizio Pozzi presidente Cooperativa Medici 2000, Daniele Fineschi nuovo segretario provinciale Fimmg, LIliana Gradi coordinatore di Aft e la responsabile degli uffici Caterina Chiesa. "Da tempo lavoriamo a questa svolta della medicina generale, nella direzione dell’aggregazione di medici – spiega il dottor Pozzi –. In Toscana le Aft sono state costituite già nel 2012 e nella nostra provincia sono 9, con un coordinamento unico: i medici di famiglia gestiscono così, in equipe multidisciplinari, i pazienti cronici e abbiamo personale che lavora per le Aft. Una prima esperienza nazionale è stata quella della Valdichiana Sud con tutti i medici associati che condividono il personale e con tariffa unica. Ora questa esperienza diventerà la pratica ufficiale per tutti. Ma c’è ancora moto lavoro da fare, per cui abbiamo aperto un tavolo, per arrivare a condividere la svolta e rendere operativo l’accordo regionale".

Il modello promuove una rete integrata tra i professionisti, superando le attuali distinzioni tra la medicina generale e la continuità assistenziale (ex guardia medica), in un’ottica di sinergia e presenza capillare sul territorio. L’accordo consente poi l’ingresso dei medici di famiglia, convenzionati con il servizio sanitario pubblico, nelle Case di comunità, riconoscendogli un integrativo ad ore in base al loro contributo, extra all’attività propria ambulatoriale. "Le Aft sono le aggregazioni fra medici di un territorio e le Case di comunità i luoghi dove i servizi erogati insieme vengono svolti - precisa il dottor Pozzi –. A Siena ce ne saranno due, una nella parte nord, che potrebbe corrispondere all’attuale Casa della salute e una a ridosso del centro, nell’hub di viale Sardegna".

"La riforma delle Aft e il loro potenziamento – sottolinea l’assessore Bezzini – ruota attorno al medico di famiglia che lavorerà in squadra, sugli obiettivi di salute, che sono la gestione dei cronici, l’appropriatezza delle cure e la prossimità delle prestazioni. L’accordo integrativo regionale definisce il contributo dei medici nelle Aft e dunque nelle Case di comunità: sia di quelli ’a ciclo di scelta’ (medici di famiglia) che di quelli ’a ciclo orario’ (continuità assistenziale). Per ognuno, in base al proprio ruolo, sono definiti paccheti orari da prestare alle case di comunità, che vanno da 38 ore (per chi non ha assistiti) a 6 ore per i medici di famiglia con tetto massimo di pazienti. Qui, a Siena, si sta già leggendo e calando nella realtà l’accordo".

Paola Tomassoni