PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Ecco la nuova sanità sul territorio. Medico di base in Casa di comunità

Il segretario Fimmg Fineschi: "Anche medicina generale e continuità assistenziale fra i servizi primari"

L’accordo regionale consente ai medici di famiglia di entrare nelle Case di comunità

L’accordo regionale consente ai medici di famiglia di entrare nelle Case di comunità

Insieme a Centrali operative territoriali e Ospedali di comunità, le Case di comunità sono il terzo ingrediente della prossima organizzazione della sanità territoriale, una riorganizzazione dettata dal Ministero alle Regioni e da queste alle Asl. Secondo il disegno originario dovrebbero essere una settantina in tutta la Toscana: ben diverse dalle attuali Case della salute, le Case di comunità saranno la prima linea dell’assistenza territoriale, con al loro interno specialisti di base, medici di famiglia, pediatri, infermieri di comunità e assistenti sociali e lavoreranno in raccordo con gli ospedali. Equipe strutturate che garantiranno i servizi primari ma anche continuità assistenziale, l’ex guardia medica festiva e notturna, e l’emergenza nelle aree periferiche. La Toscana la settimana scorsa ha firmato l’integrativo regionale che consente l’ingresso dei medici di medicina generale in Case di comunità.

"Erano 12 anni che non si firmava un integrativo regionale. Siamo soddisfatti: la Toscana è fra le prime ad adottare la sperimentazione, che a livello nazionale ha bisogno di un passaggio legislativo. Le CdC sono da completare e per arrivare a regime occorrerà tempo. Ma la strada è presa: la prossima settimana la delibera di giunta darà il budget all’operazione, consentendo ai medici convenzionati di poter fare servizio ad ore in queste strutture", spiega il dottor Daniele Fineschi, nuovo segretario provinciale Fimmg.

Cosa c’è in Casa di comunità? "Sono grandi contenitori che dovrebbero farsi carico dei servizi di prossimità delle Asl, divenendo punto di riferimento di primo accesso dei pazienti sul territorio. La Regione ha dato la possibilità anche ai medici di medicina generale, che non sono dipendenti del servizio sanitario ma in convenzione, di lavorare in queste strutture. Sono previste varie forme di servizio con flessibilità di orario".

Chi potrà lavorarvi? "Il medico di base che firma oggi la convenzione assume il ruolo unico di assistenza primaria, andando a ricoprire sia la medician generale che la continuità assistenziale. E potrà scegliere il contributo in ore da dare alla Casa di comunità. Saranno poi le Asl a valutare zona per zona dove è necessaria la continuità assistenziale h24, garantita comunque negli hub".

E i piccoli ambulatori? "Rimarranno. Anzi con le nuove Aft, aggregazioni funzionali territoriali, potranno giovare anche di personale e strumenti per l’attività ambulatoriale e di laboratorio".

Paola Tomassoni