
Foto tratta dalla pagina Facebook de La Racchetta Odv Arezzo
Cinquanta sfumature di tempesta. Come i millimetri di pioggia che la "bomba" ha scaricato sulla città in un’ora. Il dato complessivo è dedotto prendendo come base la rilevazione della stazione pluviometrica di San Fabiano, zona est della città. Lì tra le 18,50 e le 20 la tempesta ha scaricato 27 millimetri di acqua: raddoppiando il dato si arriva al totale. Che non è lontano dalla realtà per una serie di motivi. Uno: l’anomalia di una tempsta, sfuggita ai "radar" meteo o comunque non considerata tra i livelli di allerta anche perchè - dicono gli esperti - ha mutato repentinamente il corso e la sua potenza. Due: l’intensità della precipitazione concentrata in un arco ristetto di tempo. Tre: l’anomalia della bomba d’acqua che ha colpito la città ma a pezzi. Le registrazioni del Centro Funzionale della Regione tra le 18 e le 20 fissano l’andamento del nubifragio. Si vede chiaramente che sale dalla Valdichiana in verticale (come accade in ogni forte temporale) sulla direttrice Cesa-Alberoro-Olmo-San Zeno: lì il primo colpo, tra acqua e vento. Poi piega verso la zona a ovest della città: da via Romana, ad Agazzi, a Tortaia - tra i quartieri più colpiti -, la Meridiana, tutta l’area di via Fiorentina. Solo in un secondo tempo, la tempesta vira il percorso attraversando Arezzo e raggiungendo il lato orientale. Qui siamo tra le 19.40 e le 20: quasi la "coda" della bomba d’acqua che nel frattempo aveva mandato in tilt i sottopassi, tra la zona Pratacci e quella del centro cittadino, compreso il tunnel del Baldaccio. E del resto le foto degli automobilisti impantanati rilanciate sui social sono impressionanti. Perfino un autobus ha fatto fatica a passare per la quantità d’acqua che in poco tempo ha invaso la carreggiata della "doppia canna".
I sottopassi, diversamente dalla bomba d’acqua d’inzio mese (ad eccezione del Baldaccio) questa volta, non hanno retto l’onda d’urto , come dimostra l’immagine del tunnel dei Fratelli Lebole: un’auto intrappolata nell’acqua salita fino al "tetto". In quel caso l’automobilista ha tentato di fare retromarcia ma invano, e a quel punto ha deciso di abbandonare la vettura e mettersi in salvo. Più o meno la disavventura capitata agli automobilisti bloccati dalla tempesta a Ristradelle, la parallela della strada regionale 71 (colpita duramente la parte tra Rigutino e Olmo). C’è voluto l’intervento dei vigili del fuoco per evitare il peggio.
È il bis del 3 agosto, quando la bomba d’acqua schiafeggiò la fiera antiquaria e pure il resto della città. Gli effetti fanno parte di un clichè che ormai si ripete: viabilità in tilt, scantinati di abitazioni invasi dall’acqua, piante sradicate dal vento. Maratona no stop per vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile. Un lavoro andato avanti per tutta la notte. Circa settanta gli interventi che hanno impegnato i pompieri, alle prese con glio effetti che la tempesta si è lasciata alle spalle. La sala operativa ha allargato i "confini", diventando una sala di crisi da dove sono state raccolte centinaia di chiamate arrivate nel clou della tempesta. E per gestire l’emergenza sono stati raddoppiati i turni e in città sono arrivate altre squadre dal comando da Firenze e Siena: in totale 8 squadre e 40 pompieri che hanno lavorato senza sosta. Prezioso iòl supporto delle squadre dei volontari di Protezione Civile che hanno provveduto a liberare dall’acqua i locali delle abitazioni con l’attivazione delle motopompe.
Ieri l’emergenza è rientrata ma per oggi su tutta la Tos scana è stato diramato il codice giallo che segnala la possibilità di temporali. La bomba d’acqua di domenica ha riacceso la polemica politica: il sindaco Alessandro Ghinelli punta il dito contro la Regione e sul profilo Facebook istituzionale scrive: "Nessuna allerta meteo era stata diramata dalla Regione Toscana. Proprio per questo, il ringraziamento a chi è intervenuto è ancora più sentito: nessuno era stato messo nelle condizioni di prepararsi, ma è stato necessario agire in tempo reale in circostanze molto difficili". Dal fronte delle opposizioni il Pd attacca con Donati e Caneschi che accusano l’amministrazione comunale e mettono nel mirino il tunnel del Baldaccio. Fino alla prossima bomba d’acqua.