
Franco Bernardini
Lutto cittadino oggi a Bibbiena. Che alle 15,30 sarà tutta lì in Propositura per l’ultimo saluto a Franco Bernardini. Per quarant’anni è stato la guida della Baraclit, affiancando inizialmente Giuseppe Baracchi, per tutti Beppino, il padre della sua Silvana e insieme il pioniere di questo piccolo regno del cemento. Un regno tenuto orgogliosamente in Casentino, prima da Baracchi, poi dal genero e oggi dal figlio e nipote Luca. Sfidando tutte le difficoltà che può incontrare un’azienda del genere in una vallata dai collegamenti complicati. Ma l’attaccamento alle radici e alla storia di una famiglia che si è spesa per lo sviluppo del territorio, è più forte e vince sempre. Oggi è il giorno del commiato e del ricordo nella sua Bibbiena, ma non solo. Perchè Bernardini aveva scalato i vertici di Confindustria, a livello provinciale e oltre: era diventato presidente regionale e poi era entrato nel consiglio nazionale della categoria, una di quelle che contano e pesano a livello nazionale. E proprio i vertici di Confidustria Toscana Sud ne ricordano lo spessore. "Franco non è stato solo un capitano d’impresa ma è stato un punto di riferimento per tutti noi - dice il presidente degli industriali Fabrizio Bernini - instancabile e generoso, i suoi consigli non erano mai scontati ma frutto della sua profonda intelligenza, della sua cultura e delle sue grandi doti umane. Per 40 anni ha guidato la Baraclit di Bibbiena portandola ad essere una delle aziende italiane leader nel settore della prefabbricazione; un risultato ancor più eccellente, tenendo conto della collocazione geografica dell’azienda e della difficoltà dei collegamenti per il trasporto dei suoi prodotti". Si sofferma sullo spessore professionale e umano di Bernardini, il direttore dell’associazione di categoria Alessandro Tarquini che lo definisce "un imprenditore brillante, acuto e di grande umanità, che aveva profondamente a cuore la sua azienda, i suoi dipendenti e tutto il territorio casentinese. Alla moglie Silvana Baracchi, ai figli Luca, Claudia, Francesca e a tutta la famiglia Baracchi vanno le condoglianze degli imprenditori associati e della struttura di Confindustria Toscana Sud". Ma la sua operosità non si fermava alla sfera imprenditoriale: da sempre era un convinto sostenitore di Rondine Cittadella della Pace e condivideva l’importante attività portata avanti dalla Fondazione Baracchi.