
San Giovanni Civica
Arezzo, 03 agosto 2025 – Con l’inizio dell’anno scolastico 2025-2026 che si avvicina, il gruppo consiliare San Giovanni Civica ha raccolto e portato all’attenzione del Consiglio Comunale due questioni che, a detta dell'opposizione, rischiano di avere un impatto rilevante sull’organizzazione quotidiana di molte famiglie sangiovannesi: il servizio mensa scolastica e il trasporto pubblico riservato agli studenti. È stato ricordato che già nel settembre 2024, il gruppo aveva presentato un’interpellanza per sollecitare l’Amministrazione a garantire che la mensa scolastica fosse attiva fin dal primo giorno di scuola, evitando così i disagi registrati negli anni precedenti a causa dell’avvio ritardato del servizio. Una richiesta ribadita anche nella seduta di giovedì del Consiglio Comunale, ma che, per i civici, sembra non aver prodotto gli effetti sperati: secondo quanto dichiarato dall’assessore alla pubblica istruzione Ermini, anche quest’anno il servizio mensa non partirà in concomitanza con l’inizio delle lezioni, ma con alcuni giorni di ritardo.
Altro punto critico riguarda il costo del servizio, che secondo San Giovanni Civica risulta essere il più alto tra i Comuni del Valdarno, nonostante – fanno notare – la ditta incaricata della cottura e dello sporzionamento dei pasti sia la stessa utilizzata, ad esempio, dal Comune di Cavriglia. Da qui l’invito, rivolto all’Amministrazione, a prendere seriamente in considerazione le proposte avanzate da famiglie e comitati mensa, già formalizzate e messe nero su bianco da tempo. Anche sul fronte del trasporto pubblico scolastico si registrano preoccupazioni. Il problema, sottolinea San Giovanni Civica, nasce da una rigida zonizzazione del servizio, che di fatto impedisce agli studenti residenti in una determinata area del Comune di usufruire del trasporto qualora scelgano di frequentare un plesso scolastico ubicato in una zona diversa, pur sempre all’interno del territorio comunale. Una scelta definita incomprensibile dal gruppo consiliare, che ha chiesto all’assessore Ermini quali siano le motivazioni alla base di questa impostazione e quali benefici il Comune preveda di ottenere. Una risposta chiara, riferiscono, non sarebbe stata fornita.
«La verità – afferma San Giovanni Civica in una nota – è che l’inclusività e la vicinanza alle famiglie, tanto sbandierate dal Partito Democratico, restano parole vuote, scollegate dalla realtà concreta. E mentre le dichiarazioni di principio si moltiplicano, un Comune indebitato come il nostro cerca disperatamente di recuperare risorse anche a costo di intervenire su servizi essenziali, come quelli dedicati alle famiglie e ai nostri figli».