ANGELA BALDI
Cronaca

L’odissea dei pendolari. Settembre parte già male: oltre un’ora di ritardo

Ieri l’intercity 580 della mattina è arrivato a destinazione alle 9,15 anzichè alle 8,06. Il Comitato in campo: "Preoccupati per la ripartenza di scuole e università".

Pendolari: settembre è partito con un ritardo di oltre 1 ora, ma la storia è sempre la stessa, oltre a ritardi, dirottamenti sulla linea lenta, inchini all’alta velocità, sono all’ordine del giorno per chi si sposta regolarmente sui treni per motivi di lavoro o studio verso Firenze

Pendolari: settembre è partito con un ritardo di oltre 1 ora, ma la storia è sempre la stessa, oltre a ritardi, dirottamenti sulla linea lenta, inchini all’alta velocità, sono all’ordine del giorno per chi si sposta regolarmente sui treni per motivi di lavoro o studio verso Firenze

Stagione nuova, problema vecchio. I ritardi dei treni tornano a pesare come macigni negli spostamenti dei pendolari aretini. Ieri l’intercity 580 della mattina con cui partono alle 7,32 dalla stazione di Arezzo i pendolari per recarsi al lavoro a Firenze, ha viaggiato con oltre 1 ora di ritardo. Doveva arrivare a destinazione nel capoluogo di regione alle 8,06, è invece approdato in stazione alle 9,15. Allungando in maniera spropositata un tragitto per cui occorrerebbero in condizioni normali poco più di 30 minuti. Motivo? Un non specificato problema tecnico. "Ti informiamo che l’Intercity 580 da te prenotato attualmente sta viaggiando con un ritardo di circa 60 minuti rispetto al programmato. L’andamento attuale del treno potrebbe variare ulteriormente", questo il non rassicurante messaggio di Trenitalia ricevuto dai pendolari in viaggio verso Firenze.

"L’intercity 580 era in ritardo di oltre un’ora, non sappiamo nemmeno il perché, ci hanno detto si è trattato di un inconveniente tecnico – spiega Dimitri Abbado, referente del Comitato pendolari aretini – il mese di settembre è partito nel peggiore dei modi e la situazione non lascia ben sperare per il futuro. Il lunedì normalmente il treno della mattina sarebbe stato strapieno di studenti. Ancora la scuola non è iniziata e lo stesso vale per le lezioni all’università, ma in vista della ripartenza di tutto a settembre, la situazione potrebbe aggravarsi e creare disagi a moltissime persone".

La storia è sempre la stessa, ritardi, dirottamenti sulla linea lenta, inchini all’alta velocità, sono all’ordine del giorno per chi si sposta regolarmente sui treni per motivi di lavoro o studio verso Firenze. Settembre è partito nel peggiore dei modi e adesso i pendolari temono che con l’introduzione dell’orario invernale la situazione peggiori. L’estate invece si è conclusa con una serie di cantieri che hanno portato a rallentamenti e modifiche alle tratte. È ripresa a fine agosto la circolazione sull’intera linea Direttissima Firenze - Roma, sospesa dall’11 al 21 agosto fra Chiusi e Orvieto per lavori di manutenzione e potenziamento dell’infrastruttura. I lavori, a cura di Rete Ferroviaria Italiana Gruppo Fs, hanno riguardato in particolare la galleria Fabro e il viadotto Paglia, nei pressi di Orvieto. Le attività hanno impegnato quotidianamente oltre 40 tecnici di Rfi e delle ditte appaltatrici, con l’impiego di treni cantiere e numerosi mezzi operativi. Fino al 29 agosto i treni hanno percorso le tratte rinnovate ad una velocità inizialmente ridotta, con allungamento dei tempi di percorrenza fino a 15 minuti. La velocità è stata gradualmente incrementata fino a raggiungere quella massima prevista sulla linea a partire dal 30 agosto.

Intanto il mese di settembre si preannuncia cruciale per i pendolari aretini e del Valdarno. Sul tavolo c’è il destino della "direttissima Firenze–Roma", la linea dell’Alta Velocità oggi utilizzata anche dai treni regionali. Una delibera dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti prevede infatti che, dal 1° gennaio 2026, possano circolare su questi binari soltanto convogli capaci di raggiungere i 200 km/h. Una misura che, senza deroghe, costringerebbe i treni regionali a spostarsi sulla linea lenta, con tempi di percorrenza più lunghi e disagi inevitabili per chi ogni giorno si muove verso Firenze o Arezzo.