MARCO CORSI
Cronaca

San Giovanni ricorda il Generale Dalla Chiesa

A partire da stasera una serie di eventi in occasione dell’anniversario della sua morte.

Il Generale Dalla Chiesa

Il Generale Dalla Chiesa

Arezzo, 02 settembre 2025 – San Giovanni si prepara a due giornate di eventi che uniranno memoria civile, impegno collettivo e cultura per ricordare il generale e prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, assassinato dalla mafia il 3 settembre 1982 a Palermo insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo. Stasera, alle ore 21.15 in piazza Cesare Battisti, la rassegna La nostra memoria inquieta proporrà la proiezione del film I cento passi di Marco Tullio Giordana. L’opera, presentata alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2000, ripercorre la storia di Peppino Impastato, giovane giornalista e attivista siciliano che nel 1978 fu ucciso da Cosa Nostra per il suo impegno nella denuncia delle attività mafiose attraverso la radio libera Radio Aut. Il titolo allude alla distanza che separava la casa di Impastato da quella del boss Tano Badalamenti: cento passi esatti, simbolo di una convivenza forzata e di una ribellione quotidiana contro un potere criminale soffocante.

La serata, organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri e con Libera Valdarno, sarà un’occasione per riflettere collettivamente sul valore della memoria e sull’importanza della lotta alle mafie, dando voce a figure che hanno pagato con la vita la loro scelta di legalità. Il giorno seguente, mercoledì 3 settembre, la città renderà omaggio al generale dalla Chiesa con una cerimonia ufficiale nella piazza a lui dedicata. Alle 9.30, davanti al monumento che ne custodisce la memoria, l’Associazione Nazionale Carabinieri – sezione “Carlo Alberto dalla Chiesa” deporrà una corona di alloro, gesto solenne di riconoscenza e rispetto verso un uomo che ha incarnato con fermezza il servizio allo Stato e la lotta alla criminalità organizzata. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa è stato una delle figure simbolo della lotta dello Stato italiano contro il terrorismo e la mafia. Negli anni Settanta fu tra i protagonisti della lotta al terrorismo delle Brigate Rosse.

Grazie al suo lavoro, venne smantellata gran parte dell’organizzazione armata. In particolare, fu lui a organizzare la speciale struttura dei Carabinieri che portò alla cattura di importanti capi brigatisti. Nel 1982 venne nominato Prefetto di Palermo, in un momento in cui la città era sconvolta dalla violenza di Cosa Nostra. Il governo lo inviò in Sicilia con il compito di guidare una “risposta forte” dello Stato contro la mafia, ma non gli furono concessi i “poteri speciali” che aveva richiesto per poter agire in maniera incisiva. Il 3 settembre 1982, pochi mesi dopo il suo arrivo a Palermo, venne assassinato in via Carini insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo. L’attentato fu organizzato da Cosa Nostra e segnò un punto di svolta: da quel momento la lotta alla mafia assunse una dimensione politica e giudiziaria molto più forte.