REDAZIONE AREZZO

La casa dei porcini. Moggiona tra danze e bambini sui somari

Il piccolo borgo riprende vita grazie ai funghi

Il piccolo borgo riprende vita grazie ai funghi

Il piccolo borgo riprende vita grazie ai funghi

Moggiona si prepara a tre giorni di profumi e sapori con la Festa del Fungo Porcino numero 42, fino al 16 agosto.

Nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi, il borgo si animerà grazie all’impegno di oltre 300 volontari, molti dei quali tornano apposta dalle città toscane e dalla Romagna per dare una mano. Un dato impressionante se si pensa che durante l’anno qui vivono appena 60 residenti, in gran parte anziani.

Il presidente della Pro Loco, Vinicio Piombini, sottolinea l’importanza della collaborazione: "Senza il contributo di chi rientra per la festa, sarebbe impossibile organizzare. È un lavoro di squadra, dal montaggio delle strutture alla cucina".

Quest’anno, accanto allo zoccolo duro dei volontari, ci sono anche nuovi giovani che a luglio hanno lanciato un torneo di calcio tra i paesi del Casentino, segno di un borgo che, almeno in estate, torna a pulsare.

Nel menù piatti preparati rigorosamente sul posto: polenta con farine locali e funghi porcini, penne e zuppe ai porcini, fritti, cappelle alla griglia, bistecche di maiale e vitella.

In tre giorni si consumano 20 quintali di porcini, 100 chili di farina di mais e quintali di carne e pasta. Di sera si balla con il liscio e con un dj set, domani promeriggio escursione con i somari nel borgo per i bambini. Più che una sagra, la festa è un’occasione per ritrovare radici, amicizie e un senso di comunità che resiste al tempo.