GAIA PAPI
Cronaca

In balìa delle truffe on-line. Ottavi in Italia per il reato. Colpi raddoppiati in 5 anni

Escalation inarrestabile per i tranelli della rete: provincia nei guai come quasi tutta la Toscana. Dai finti bonifici agli inganni via telefono o sms fino alle false vendite. I consigli degli esperti.

Escalation inarrestabile per i tranelli della rete: provincia nei guai come quasi tutta la Toscana. Dai finti bonifici agli inganni via telefono o sms fino alle false vendite. I consigli degli esperti.

Escalation inarrestabile per i tranelli della rete: provincia nei guai come quasi tutta la Toscana. Dai finti bonifici agli inganni via telefono o sms fino alle false vendite. I consigli degli esperti.

Phishing, marketplace fasulli e finti bonifici: così la rete diventa un terreno minato anche per i cittadini aretini. E i numeri lo confermano: la provincia è all’ottavo posto in Italia per incidenza e crescita dei raggiri digitali. Arezzo è sempre più digitalizzata, e questa, purtroppo, non è solo una buona notizia. Perché dove crescono le connessioni, crescono anche le insidie: nel mare della rete, i truffatori navigano a vele spiegate, e la nostra provincia è oggi una delle rotte preferite. Lo rileva lo studio del Sole 24Ore che misura l’andamento del fenomeno nelle province italiane. E a confermarlo sono i dati pubblicati da Istat, Ministero dell’Interno e Polizia Postale, rielaborati nel report nazionale di Truffa.net: Arezzo è all’ottavo posto in Italia per incidenza delle truffe informatiche, con 597 denunce ogni 100.000 abitanti e una crescita del 107,8% negli ultimi cinque anni.

Nel 2023 le truffe telematiche in Italia hanno superato quota 300.000, il secondo reato più denunciato dopo i furti. In Toscana, regione capofila a livello nazionale per incidenza e crescita del fenomeno, Arezzo si distingue per un aumento costante e preoccupante di casi, al punto da entrare nella top ten delle province italiane più colpite. Un primato amaro, che la città condivide con Livorno, Grosseto, Firenze e Siena.

"Il digitale offre molte opportunità, ma le contromisure non stanno crescendo alla stessa velocità dei pericoli" spiega un funzionario della Polizia Postale toscana. "Oggi basta un click per cadere in una trappola. E in tanti, anche qui, ci cascano". Il dato nazionale è chiaro: il 55% delle truffe online riguarda phishing, smishing e vishing — tre varianti dello stesso raggiro in cui i criminali si fingono enti affidabili (Poste, banche, piattaforme di vendita online) per estorcere dati o denaro.

In Toscana, e ad Arezzo in particolare, gli sms fraudolenti (smishing) hanno trovato terreno fertile, complici una popolazione mista tra giovani digitalizzati e adulti meno esperti, spesso meno pronti a riconoscere un messaggio trappola. A seguire, tra le truffe più diffuse, ci sono quelle da marketplace (rappresentano il 20% dei casi), ovvero finte vendite online in cui gli oggetti acquistati non arrivano mai, e i raggiri via Pec e bonifici bancari (10%), che puntano direttamente ai conti correnti. E così chiunque abbia uno smartphone, una carta di credito o un profilo social può diventare bersaglio. Ma i dati mostrano che, in città come Arezzo, a essere più esposti sono gli over 50, spesso meno informati sulle tecniche di inganno più recenti, e le piccole imprese locali, che non sempre hanno sistemi informatici aggiornati.

In crescita anche le truffe "emotive": quelle sentimentali, oltre ai deepfake, i finti investimenti in criptovalute. Più rare, ma in aumento. La Polizia Postale invita alla prudenza: "Mai cliccare su link sospetti, mai fornire dati personali via email o sms. Verificate sempre mittente e contesto. In caso di dubbio, non fate nulla: chiamate la banca o rivolgetevi alle forze dell’ordine". Nel frattempo, anche ad Arezzo cresce la richiesta di educazione digitale: molte scuole superiori e associazioni di categoria, come Confartigianato e Cna,ad esempio, hanno avviato corsi di sensibilizzazione. Ma la partita si gioca soprattutto a livello di consapevolezza individuale. Il dato è paradossale: più la città cresce sotto il profilo tecnologico, più si espone ai pericoli del cyberspazio. La sfida, oggi, è trasformare questa vulnerabilità in forza. E passa - ancora una volta - per l’informazione.