GAIA PAPI
Cronaca

Grandi scrittori sugli scaffali. Avanti Galli, Pini e Ginzburg

Prende corpo la rassegna letteraria di settembre nei luoghi magici del centro. Mobilitazione dalla Fortezza al Petrarca: quattordici i protagonisti alla ribalta. .

Alessandro Artini presidente della Biblioteca e «anima» del Festival Alti Scaffali

Alessandro Artini presidente della Biblioteca e «anima» del Festival Alti Scaffali

Alti Scaffali cresce, si allarga, si trasforma. Non più soltanto una rassegna di incontri con gli autori, ma un vero e proprio festival letterario che per tre giorni farà di Arezzo una capitale del pensiero critico. "Siamo alla vigilia di un passaggio importante - spiega Alessandro Artini, prside, al timone della Biblioteca e anima dell’iniziativa - perché Alti Scaffali è diventato un Festival, con una formula capace di proiettarsi nel tempo. Se vediamo che funziona, l’idea è di renderlo un appuntamento duraturo nel corso degli anni". Le date sono già fissate: 12, 13 e 14 settembre, un fine settimana in cui 14 autori di primo piano sfileranno tra Fortezza e Teatro Petrarca.

I nomi non hanno bisogno di presentazioni, alcune anicipazioni: Ernesto Galli della Loggia, Tommaso Cerno, Carlo Ginzburg. Domenica (14 settembre) al Petrarca l’incontro con Agnese Pini, direttore di Qn, Il Resto del Carlino, Il Giorno e La Nazione che presenterà il suo ultimo libro "La verità è un fuoco". "Potrebbero bastare già questi – sorride Artini – ma non vogliamo spoilerare troppo: la curiosità è parte integrante del Festival". Il filo conduttore è stimolante: "Inganni, imposture, svelamenti". Una terna che è insieme tema filosofico, chiave di lettura storica e specchio dell’attualità. "In una società democratica e liberale – spiega Artini – gli inganni e le imposture sono necessari agli svelamenti. È da questi che nasce un progresso sociale, collettivo. Ma gli inganni non avvengono mai nel vuoto: hanno bisogno di un contesto predisposto ad accoglierli. Ed è lì che si apre lo spazio della riflessione critica".

La scelta degli autori è legata proprio a questo percorso. Ginzburg, con le sue interpretazioni innovative, ha scardinato letture storiche tradizionali; Galli della Loggia ha messo in discussione certezze consolidate sul nostro Paese; Cerno porta la forza di una scrittura capace di provocare e di far discutere, Pini affronta il rapporto tra padre e figlia con al centro una rivelazione choc.

"Ogni nome – continua Artini – è stato scelto in risposta a una ricerca di equilibrio tra libri recenti, importanza degli autori e coerenza con il tema. Perché il filo conduttore non è un pretesto, ma il cuore del Festival".

Il programma non si limita all’elenco dei big. Alti Scaffali, fin dall’inizio, ha avuto come obiettivo anche la valorizzazione della città. Gli incontri si intrecceranno con i luoghi simbolici, portando letteratura e saggistica in spazi che diventano scenografia naturale del dibattito. "Pensiamo sempre – sottolinea Artini – al rapporto tra cultura e territorio. La presenza di personalità di spicco non deve essere un elemento isolato, ma un’occasione per stimolare la comunità a confrontarsi con le grandi domande del presente". "Inganni, imposture, svelamenti": tre parole che dialogano con l’attualità politica, la storia, il giornalismo. "Il tema riguarda anche voi giornalisti – nota Artini – perché svelare è parte integrante del vostro lavoro. E riguarda le istituzioni, che in una società democratica hanno il dovere della trasparenza".

Così la città si prepara ad accogliere la nuova edizione di un Festival che non nasconde le proprie ambizioni: radicarsi, crescere e diventare appuntamento fisso nel calendario culturale nazionale. "Speriamo che sia un frutto di successo – conclude Artini – ma soprattutto vogliamo che sia l’inizio di un percorso condiviso. Perché gli inganni e le imposture ci saranno sempre: ciò che conta è saperli smascherare".