
Ai nastri di partenza la macchina organizzativa per la Città del Natale
Rivestono le giacche di felpa e i costumi tirolesi della tradizione aretina. Colorano il Natale del grande nord con quello più tradizionale nostro, delle slitte e dei racconti davanti al camino. Il mercatino tirolese ha iniziato una piccola traversata dai grandi boschi ai colori di piazza Grande. Il primo passo è in un bando lanciato dalla Fondazione Intour, già pancia a terra per preparare la grande festa aretina. Un bando anche abbastanza ricco, da 80 mila euro.
Punta a trasformare le proiezioni immersive che già accompagnano il mercatino. Videomapping che finora strizzavano più l’occhio al sapore un po’ barocco del profondo sud, e che forse anche per questo avevano trovato un buon "cliente" in Pippo Baudo, scomparso da qualche giorno. Ma da quest’anno cambiano pelle. Non nei dettagli: proiezioni da cinque-dieci minuti, ripetute in sequenza e facendo del Palazzo delle Logge il più straordinario dei maxischermi. Ma sui contenuti cambia tutto. Chiedono ai giochi di luce di valorizzare le architetture uniche del Vasari.
Chiedono di contribuire ad una integrazione armoniosa con la piazza. Riconosceranno punteggi più alti a chi proporrà storie legate alla tradizione aretina. O in alternativa alle tradizioni natalizie locali o internazionali.
Vedranno di buon occhio elementi di magia e fantasia, forse aprendo il mondo di Emma Perodi e delle sue Novelle della nonna. Insomma, il Natale aretino non rinnega l’origine ma programma un drastico rinnovamento.
Mantenendo la linea dell’evento ma insieme venendo incontro a chi via via, questa è una terra di incontentabili, ne contesta l’identità, come se il mondo alla fine non fosse tutto davvero bello. Ma il bando va oltre e chiede di riuscire a coinvolgere al massimo il pubblico. Non sarà difficile, è lo stesso che arriva da mezza Italia con il Natale nel cuore e si incendia facilmente per un nonnulla. Figuriamoci quando sulle pareti di piazza Grande passeranno la nostra storia e quella dei presepi.
E se gli 80 mila euro non dovessero bastare? Niente paura, è sufficiente presentarsi al bando con uno sponsor a braccetto. Il Natale aretino non bada a spese.
E intanto prepara altre novità in vista dell’appuntamento clou della stagione invernale che negli anni ha lanciato la città sul podio delle "regine" del Natale. Tra le novità all’orizzonte, c’è il sempre più probabile trasloco di Eurochocolate al Prato, dove prenderà il posto della pista di pattinaggio, comunque trasferita solo di qualche decina di metri. Uno spazio di qualità per i presepi, dopo l’accordo di un anno fa con Assisi. La conferma della Casa di Babbo Natale in Fortezza, location mai baciata dalla stessa fortuna di un anno fa. Baciata sotto il vischio: perché negarsi un pizzico di fortuna?
Lucia Bigozzi